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Magnum, il cane San Bernardo, incontra Papa Francesco

Il cane Magnum in Udienza |  | Martha Calderon, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza | | Martha Calderon, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza |  | Daniel Ibanez, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza | | Daniel Ibanez, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza |  | Martha Calderon, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza | | Martha Calderon, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza |  | Martha Calderon, ACI Group
Il cane Magnum in Udienza | | Martha Calderon, ACI Group
Papa Benedetto XVI e il cane San Bernardo |  | Associazione Italiano San Bernardo
Papa Benedetto XVI e il cane San Bernardo | | Associazione Italiano San Bernardo

Un fedele speciale ha assistito all'Udienza Generale del Mercoledì di Papa Francesco: è il cane San Bernardo chiamato Magnum, venuto dal colle del Gran San Bernardo proprio per incontrare il Pontefice. Munito di invito e di posto a sedere personale.

L' importante missione di Magnum è quella di salvare simbolicamente la regione del San Bernardo. Da sempre, i cani dalla cui regione hanno preso il nome accompagnano e salvano i pellegrini che passano per la famosa via Francigena. Si tratta di una storia millenaria, fatta di spiritualità e accoglienza. 

Per l’occasione a Roma è presente una delegazione italo-svizzera composta dal politico svizzero Christophe Darbellay; da Claudio Rossetti, direttore della Fondazione Barry; Jean-Maurice Tornay, prefetto della regione dell’Entremont; da Julien Moulin, presidente della destinazione turistica Pays du Saint Bernard; e da Corrado Jordan, sindaco del comune di St. Rhemy en Bosses. L’obiettivo comune è quello di lanciare la candidatura del "San Bernardo – Ospizio-Cani-Vie” come patrimonio culturale dell’UNESCO.

"I tempi sono maturi per allestire la candidatura della regione del San Bernardo - spiega un comunicato stampa della Fondazione Barry - quale patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Le premesse storiche, politiche e imprenditoriali impongono alla regione di presentarsi e profilarsi sullo scacchiere nazionale ed internazionale. I tre elementi caratterizzanti - l’Ospizio dei canonici del Gran San Bernardo, i cani svizzeri per antonomasia salvatori e la vie percorse da millenni - sono il fulcro della candidatura e permettono un intrecciarsi di collaborazioni transfrontaliere nel campo turistico e culturale".

La Fondazione Barry prende il nome dal cane Barry. Questi nacque nel 1800, l’anno in cui Napoleone attraversò le Alpi passando per il San Bernardo: fu il primo cane da salvataggio, e certamente il più famoso.Sulla sua storia sono stati scritti libri e girati film che pongono al centro i temi classici del pericolo e della salvezza, dell’eroismo e della tragedia.

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La regione del San Bernardo si sviluppa tra Martigny e Aosta, ed è un territorio che da oltre 300 anni è un patrimonio mondiale, storico, naturale e culturale.

"Si tratta di ufficializzare questo marchio - prosegue la Fondazione Barry nel comunicato stampa - in modo da rafforzare il legame tra i diversi attori, dalla congregazione dei canonici dell’Ospizio ai proprietari dei cani San Bernardo, in modo da rivitalizzare questa regione dal punto di vista storico, turistico e sociale. Progetti e prodotti turistici ne saranno la conseguenza, la fierezza di un’intera popolazione transfrontaliera il primo risultato concreto da raggiungere".

Papa Benedetto XVI andò in visita al Passo del Gran San Bernardo nel 2009 e incontrò una famiglia dei coraggiosi e fedeli cani San Bernardo. Alcune foto ritraggono lo speciale incontro.