La “conversione pastorale” è un qualcosa che “incalza” nella Chiesa italiana. Di più: serve più attenzione “al ruolo e alla prassi pubblica dei cristiani a confronto con la realtà sociale, economica, politica, del nostro Paese con lo sguardo aperto all’Europa e al mondo”. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, parla del prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze 2015.

“Questa nuova stagione – aggiunge - significa trasformare il mondo, partendo dalla conversione radicale del cuore e della mente per essere pronti ad incontrare Gesù in ognuno. Dio non può accettarci da soli, vuole che andiamo a lui con i fratelli…”.

Occasione dell’intervento della Presidente focolarina è stato il convegno romano “Il Servo del Signore e l’umanità degli uomini. Verso il V Convegno nazionale della Chiesa italiana”, promosso dalla rivista "Il Regno" e dal Gruppo Abele, in collaborazione con Azione cattolica, Caritas, CNCA, Reti della carità e Movimento dei Focolari.

“Dare il nome cristiano della fraternità al legame sociale vuol dire impegnarsi per armonizzare l'intreccio delle relazioni, riconoscendo la nostra co-appartenenza reciproca e i vincoli di responsabilità che ne derivano, e orientando l'agire personale e collettivo al bene di tutti”, ha detto il successore di Chiara Lubich.

Per questo “occorre dare voce e dignità a quanti sono ai margini, allargare i cerchi dell'inclusione, sanare e ricostruire il tessuto sociale disgregato. Sono prima di tutto i giovani a chiedere di portare il proprio contributo. Quante iniziative diffuse localmente, al cuore di innumerevoli frammenti di vita civile ‘fraterna’!”.