Come di consueto, anche stasera è stata celebrata la Messa vespertina presso il Santuario romano della Madonna del Divino Amore. A presiedere l’Eucaristia è stato Monsignor Guerino Di Tora, Vescovo ausiliare di Roma per il settore Nord.

“Il brano degli Atti degli Apostoli – ha detto Monsignor Di Tora nell’omelia - continua l'inizio della Chiesa incentrata sulla predicazione di Pietro: quel Gesù che voi avete crocifisso Dio lo ha costituito Cristo. A questo annuncio rispondono che cosa dobbiamo fare? Pietro dice fatevi battezzare nel nome di Gesù, sposta quindi l'asse dal fare al ricevere il battesimo cioè all’essere, al diventare figli di Dio, a questa figliolanza è legata al dono dello Spirito e lo Spirito Santo, spirito della novità, della speranza, del futuro. Quello spirito che dà vita nuova e lo vediamo in tante persone in questi giorni di morte, di difficoltà, di disagio: quanti operano nel silenzio un'attenzione agli altri, una vita diversa. Portano speranza, creano veramente una realtà nuova: questi sono i frutti della resurrezione e nel Vangelo emerge la figura di Maria di Magdala, una che veniva presentata come una prostituta ma che ha incontrato il Maestro e cambia vita”.

“L’incontro con il Risorto, con il Cristo – ha sottolineato il celebrante - cambia sempre la vita dell'uomo. Nel Vangelo è Lui che va verso questa donna sconsolata perché aveva perduto Colui che le aveva fatto riscoprire un senso nuovo alla sua vita, solo quando la chiama per nome lo riconosce. Questo essere chiamati per nome - come ognuno di noi nel battesimo - chiamarsi per nome è segno di intimità, di vita vissuta insieme, di condivisione, e solo dopo il riconoscimento Gesù invia Maria ad essere annunciatrice ai suoi. Pensate, era andata a cercare un morto e trova un Risorto, fa per cercare ed è cercata, aveva cambiato vita incontrando il Gesù della storia d diventa una testimone inviata dal Cristo della fede”.

“Ogni cristiano, ognuno di noi per il mandato battesimale – ha concluso Monsignor Di Tora - è un annunciatore di Cristo risorto, un inviato e in questi giorni in maniera particolare dobbiamo veramente vivere questa nostra vocazione battesimale di dare speranza, di dare conforto, di essere vicini. Nel Cristo troviamo la novità della nostra vita, troviamo quella forza che ci rende persone nuove per poter nella comunità, nella famiglia, nella vita semplice di ogni giorno portare quella gioia che ci dà il Cristo risorto anche nei mistero della vita e della morte che in questi giorni viviamo in una maniera certamente particolare”.