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Nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo. V Domenica di Pasqua

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

Gesù risorto - pd |  | Gesù risorto - pd Gesù risorto - pd | | Gesù risorto - pd

Il brano del vangelo di questa V domenica di Pasqua (Gv 14,1-12) appartiene ai cosiddetti “Discorsi di addio” (13-17) pronunciati da Gesù il Giovedì santo nel Cenacolo, prima, dunque, della sua passione e morte. Nel testo di oggi, Gesù si presenta con queste parole: “Io sono la via, la verità e la vita nessuno va al Padre se non per mezzo di me”. Parole inaudite, che nessun personaggio della storia ha mai osato pronunciare. Gesù dichiara apertamente che Lui è “tutto” ed è l’unico che può dare un senso compiuto alla vita e alla storia. Che cosa significhi questo “tutto” ce lo insegnano i grandi Santi della Chiesa. Mi piace riportare quanto affermato da san Tommaso d’Aquino e da sant’ Ilario di Poitiers. San Tommaso d’Aquino scrive: “Se ti chiedi dove andare, stringiti a Cristo, perché lui è la verità cui desideriamo arrivare…Se ti domandi dove riposare, aderisci a Cristo, perché egli è la vita…Aderisci, dunque a Cristo, se vuoi essere sicuro; non potrai infatti deviare, essendo lui la via” (Commento al Vangelo di S. Giovanni/3, Città Nuova 1992, 96). Dal canto suo sant’Ilario afferma: “Non conduce fuori strada colui che è la via; né può illudere con il falso colui che è la verità; né abbandona nell’errore di morte colui che è la vita” (De Trin., 7,33).

Le parole di Gesù e i commenti di questi grandi dottori della Chiesa ci portano a riconoscere che il cristianesimo non è una dottrina, una religione fra le tante, una morale e neppure una spiritualità. Il cristianesimo è l’adorabile persona di Cristo, il Dio fatto Uomo, morto e risorto e oggi vivo. La dottrina, la morale e la spiritualità sono la conseguenza della scelta compiuta dalla persona di radicarsi nell’amicizia con Gesù. Da questa scelta scaturisce anche un modo nuovo di vedere Dio e il mondo, di amare, di pensare la vita, di interpretare la storia.

Cristo è la via perché chi incontra Lui trova Dio. Mediante la sua umanità  noi possiamo contemplare il volto di Dio, ascoltare le sue parole, vedere come ci ama, sapere cosa vuole da noi. Nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo. Non ci sono altre strade!

Gesù è’ l’unica via perché è anche la verità. Gesù non dice: “Io ho detto o dico la verità” e neppure: “le mie parole sono sempre vere”. Dice: “ Io sono la verità”. A un mondo che nega la possibilità stessa della verità (eccetto quella che non esiste alcuna verità), Gesù ha la pretesa di affermare che la verità su Dio e sull’uomo è Lui.

Gesù è la verità perché è la totale e definitiva manifestazione di Dio nella storia. E’ l’insegnamento di sempre della Chiesa. Insegna la Costituzione sulla Divina Rivelazione del Concilio Vaticano II, che la verità riguardo a Dio e all’uomo “risplende a noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la rivelazione” (DV 2). Inoltre, il Concilio precisa che “ogni verità è racchiusa nel mistero di Cristo” (DV 24). All’uomo contemporaneo, che come Pilato, si chiede “Cos’è la verità”, Gesù proclama non un insegnamento, ma offre se stesso. La verità, dunque, non si riduce ad un puro rapporto logico o ad un’astratta conoscenza intellettuale, ma nell’intima e personale relazione con Cristo, che è la Vita. Pertanto, il cristiano quanto più approfondisce l’amicizia con Gesù tanto più diventa capace di discernere tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra l’ inganno e la verità.

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