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Nizza dopo l’attentato, il vescovo: “Confermate le Messe di Ognissanti. Chiese aperte”

Non si ferma la vita cattolica nella cittadina al Sud della Francia, scossa da un attentato nella cattedrale dopo il massacro nella Promenade del 2016. L’appello del vescovo Marceu

Momento di preghiera per le vittime | Il momento di preghiera per le vittime ieri nella cattedrale di Santa Riparata a Nizza | FB - Catholique des Alpes Maritimes Momento di preghiera per le vittime | Il momento di preghiera per le vittime ieri nella cattedrale di Santa Riparata a Nizza | FB - Catholique des Alpes Maritimes

“Non ci dobbiamo dividere”. Il vescovo di Nizza André Marceu lo sottolinea con forza in un videomessaggio di quattro minuti, pubblicato sulla pagina facebook della diocesi, che suona come un incoraggiamento. Il giorno dopo l’attentato nella basilica di Notre Dame, la comunità cattolica di Nizza non vuole arrendersi. E così, il vescovo ha annunciato che no, non saranno annullate le messe previste per la festa di Ognissanti dell’1 novembre, molto sentite in Francia, e nemmeno saranno chiuse le chiese.

Dopo il momento della preghiera – già alle 17 di ieri sera nella cattedrale si era organizzato un momento di preghiera per le vittime nella cattedrale di Santa Riparata.

Ora, il vescovo Marceau ha deciso di passare all’azione. In una intervista a France Bleu Azur, ha chiesto ai musulmani di Nizza di “essere aperti, chiari. Che i vostri discorsi condannino tali atti e che l’espressione della vostra fede non sia una predicazione alla rivoluzione e o alle idee condannabili. A volte si può creare confusione se i discorsi non sono chiari. Nei nostri quartieri bisogna poter sentire le giovani generazioni, le comunità possono essere chiare”.

Il vescovo ha poi detto di non sostenere la chiusura delle chiese, perché “la chiesa deve rimanere un luogo di accoglienza, tutti hanno il diritto di meditare, qualunque sia la loro fede”.

La richiesta ai fedeli è però quella di “non cadere nell’eccesso, in discorsi che possono essere ancora fonte di violenza. Se la violenza richiede violenza, abbiamo sbagliato tutto”.

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Certo, colpisce che non sia stato aumentato il livello di sicurezza in Francia, che già lo scorso ottobre aveva vissuto l’orrore della decapitazione del professore Samuel Paty, spia di un innalzamento del livello di rischio. Un innalzamento che si era sperimentato anche al tempo che culminò con l’assassinio di padre Jacques Hamel nel 2016.

Tra le reazioni, in Francia, c’è di Mohammed Moussaoui, presidente del Consiglio Francese per il Culto Islamico, che h chiesto ai musulmani di Francia di annullare in segno di lutto i festeggiamenti per la festa di Mawlid, la festa della nascita di Muhammad, programmati per questo fine settimana.

Ed è arrivato il cordoglio anche di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.

In una lettera indirizzata all’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort di Reims, presidente della Conferenza Episcopale francese, e per conoscenza al vescovo André Marceau di Nizza, Sua Beatitudine ha assicurato le preghiere della sua Chiesa per le vittime, per la comunità cristiana e la città di Nizza e per tutti i cattolici e i cittadini di Francia.

Scrive ancora sua Beatitudine: “La crescita dell’odio e della violenza nel mondo ci chiama a riprendere l’esempio di Nostro Signore. Il Figlio del Padre è venuto in questo mondo peccatore per mostrare la sua solidarietà verso ogni essere umano, e in particolare verso coloro che soffrono la violenza e l’ingiustizia. Noi siamo con voi nella comunione dello Spirito Santo.”

Il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina fa anche l’esempio del suo Paese, colpito ormai da sette anni da “guerra ibrida e violenza terrorista”, dove però, nonostante questa pressione, “vediamo come Dio eleva le nostre anime e ci dona speranza”.

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