A seguito di un devastante attacco incendiario a una chiesa storica in Germania e diversi incidenti precedenti a Parigi, in Francia, l'Osservatore Europeo sulla libertà religiosa ha espresso preoccupazione per i crimini ispirati dall'odio contro le chiese cristiane.
Si chiama “Tribunale Nazionale Canonico Criminale”, ed è probabilmente il primo del genere al mondo. Lo ha stabilito la Conferenza Episcopale Francese perché si occupi di crimini e offese commesse tra clero e laici nella Chiesa, incluso l’abuso sessuale di adulti.
L’Arcivescovo di Bordeaux Monsignor Jean Paul James ha annunciato che l’Arcivescovo emerito il Cardinale Jean Pierre Ricard ha ammesso di aver abusato, 35 anni fa, di una ragazza di 14 anni . Il porporato si è messo a disposizione della giustizia civile e canonica.
Nella Francia che nel 2020 è stata colpita da quasi mille atti anticristiani, e che ha visto una crescita dell’intolleranza contro i cristiani del 300 per cento negli ultimi dieci anni (dati dell’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione dei Cristiani in Europa), la notizia è che le chiese vengono costruite e frequentate.
Papa Francesco ha ricevuto stamane in Vaticano il presidente francese Emmanuel Macron che successivamente ha incontrato il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Alla fine, l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort di Reims, presidente della Conferenza Episcopale Francese, è dovuto persino andare a parlare con il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, per chiarire la sua posizione riguardo il segreto della confessione e poi dichiarare, ancora una volta, la sua vergogna per lo scandalo degli abusi. Addirittura, nel sito della Conferenza Episcopale Francese si legge che la risposta del presidente dei vescovi è stata “goffa”, mentre l’opinione pubblica sembra ancora sgomenta dalle cifre degli abusi pubblicai dal rapporto CIASE la scorsa settimana.
Dopo due anni e mezzo di lavoro, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, ha consegnato e presentato il rapporto completo sugli abusi alla Conferenza episcopale francese e alla Conferenza dei Religiosi e delle Religiose di Francia. Dal Rapporto emerge che sono 216.000 le persone aggredite sessualmente da 2.900/3.200 sacerdoti, religiosi e religiose in Francia negli ultimi 70 anni di storia. Cifra che però aumenta a 330.000 se si includono anche tutti coloro che sono stati aggrediti da “laici che lavorano nelle istituzioni della Chiesa cattolica”.
Un sacerdote cattolico è stato assassinato in Francia: padre Olivier Maire, 60 anni, è stato ucciso stamane a Saint-Laurent-sur-Sevre, nella Vandea. La notizia è stata confermata dal ministro dell’Interno d’Oltralpe Darmanin che si è immediatamente recato sul luogo dell’omicidio.
La scusa è stata la recrudescenze di episodi di Islam radicale in Francia, dalla morte di padre Jacques Hamel all’attentato di Nizza, dagli attacchi a Chalie Hebdo a quello del Bataclan alla decapitazione di Samuel Paty. Ma, di fatto, la legge sul separatismo religioso voluta dal presidente francese Emmanuel Macron mette a rischio la libertà di tutte le fedi. Tanto che cattolici, protestanti e ortodossi hanno reagito con una lettera congiunta, pubblicata su Le Figaro il 9 marzo, in cui denunciano che la la legge “rischia di violare libertà fondamentali che sono la libertà di culto, di associazione, d’istruzione e persino la libertà di opinione”. La legge, già approvata in Assemblea Nazionale a febbraio, verrà discussa in Senato il prossimo 30 marzo.
Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione ai vescovi di Francia. Dopo la decisione del governo di limitare a 30 il numero massimo di partecipanti alle celebrazioni religiose, non importa quanto il luogo di culto fosse grande, i vescovi avevano protestato con il governo e si erano appellati al Consiglio di Stato Questo il 29 novembre ha dato ragione ai vescovi. Ora il governo ha 3 giorni per modificare il decreto.
Il nuovo stop in Francia alle Messe con i fedeli non è piaciuto ai vescovi francesi, che riuniti in assemblea generale la scorsa settimana, hanno deciso di presentare un ricorso al Consiglio di Stato, sottolineando come le nuove disposizioni siano lesive delle libertà di culto. Ma il Consiglio di Stato ha respinto l’appello, sottolineando che il decreto non mina la libertà di culto, che può essere esercitata sia individualmente che collettivamente, e che comunque le norme saranno rivisitate dopo una consultazione il prossimo 16 novembre.
“Non ci dobbiamo dividere”. Il vescovo di Nizza André Marceu lo sottolinea con forza in un videomessaggio di quattro minuti, pubblicato sulla pagina facebook della diocesi, che suona come un incoraggiamento. Il giorno dopo l’attentato nella basilica di Notre Dame, la comunità cattolica di Nizza non vuole arrendersi. E così, il vescovo ha annunciato che no, non saranno annullate le messe previste per la festa di Ognissanti dell’1 novembre, molto sentite in Francia, e nemmeno saranno chiuse le chiese.
E' di almeno 3 morti e diversi feriti il bilancio dell'attentato di stamane nella cattedrale di Notre Dame, a Nizza. Una delle vittime sarebbe stata decapitata da una o più persone penetrate nel luogo di culto. Uno degli assalitori è stato arrestato. Secondo il sindaco della città gridava "Allah Akbar, non abbiamo dubbi che si tratti di terrorismo".
Papa Francesco ha nominato Arcivescovo Metropolita di Lyon, in Francia, Monsignor Olivier de Germay, finora Vescovo di Ajaccio.
“Sono il vescovo di padre Hamel”: Si presenta così l’arcivescovo Dominique Lebrun di Rouen, a chi gli chiede della sua diocesi. E tutti comprendono. Succede dal 26 luglio 2016, quando padre Jacques Hamel, 85 anni, fu ucciso da due giovani militanti islamici, sgozzato durante la celebrazione della Messa. Non è morto senza ragione, padre Jacques. Ora, c’è un processo di beatificazione in corso, di cui si è conclusa la fase diocesana. Ma, soprattutto, ci sono migliaia di pellegrini che giungono ogni anno a Rouen, alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, dove il sacerdote è stato ucciso.
Brucia la storica cattedrale di Nantes, cittadina del nord-ovest della Francia, secondo quanto dichiarano i vigili del fuoco del dipartimento Loire-Atlantique. I pompieri stanno lottando contro le fiamme divampate questa mattina.
È una legge che “porta in sé notevoli sconvolgimenti, che modificano seriamente e pericolosamente le basi di ciò che la nostra civiltà ha costruito per il rispetto dell’uomo, della sua dignità, della sua vita e della sua salute”. L’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi ha bollato così, con un editoriale su Le Figaro a fine giugno, la decisione di inserire la legge della bioetica tra le emergenze nazionali, e dunque di calendarizzarla in seconda lettura all’Assemblea Nazionale già in questi giorni.
Il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione e Primate delle Gallie, è stato assolto in appello dalla accusa di non aver denunciato abusi sessuali su minori, da parte di Padre Bernard Preynat, suo sottoposto.
“Un figlio è un dono da ricevere, non una cosa dovuta da fabbricare”. Lo ha detto a chiare lettere l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi. Ed è solo una delle tante dichiarazioni dei vescovi francesi che si oppone alla nuova legge sulla procreazione medicalmente assistita, oggi in discussione in Senato. Legge che è stata contestata anche da una marcia di decine di migliaia di persone lo scorso 19 gennaio a Parigi. Una marcia contro la fecondazione assistita e contro il rischio dell’apertura con la nuova legge all’utero in affitto incredibilmente ignorata dai grandi giornali. Come se a Parigi non fosse mai successo nulla.
“Desidero esprimere al governo e a tutti i francesi le mie più sentite condoglianze”. Così il Papa in un telegramma inviato al Presidente francese Macron per la morte dell’ex presidente Jacques Chirac.