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Paolo VI, il suo legame con l'arte in mostra ai musei Vaticani

Paolo VI nell'aula oggi a lui intitolata davanti alla Resurrezione di Fazzini  |  | Musei Vaticani Paolo VI nell'aula oggi a lui intitolata davanti alla Resurrezione di Fazzini | | Musei Vaticani

L’artista è Profeta e Poeta, lo diceva Papa Paolo VI il 23 giugno del 1973 inaugurando la Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. E proprio i Musei dei Papi hanno reso omaggio al Papa santo in occasione della canonizzazione il 14 ottobre scorso con un simbolico evento espositivo negli ambienti che accolgono quella raccolta d’arte e che fu ideata proprio da Paolo VI, e da lui fortemente voluta e sostenuta negli anni del suo pontificato.

Un tributo fotografico, una mostra diffusa per ricordare con delle foto particolari anche le parole dell’omelia per la “Messa degli Artisti” in cui Paolo VI espresse chiaramente l’intento di annullare la distanza creatasi tra Chiesa e Artisti e di ricomporre così un legame da troppo tempo interrotto.

Era stato eletto da solo un anno quando Paolo VI nel 1964 chiamò a raccolta il mondo dell’arte nella Cappella Sistina, e nel 1973 di formò l’inizio della collezione che grazie al segretario personale di Paolo VI, Pasquale Macchi, insieme a monsignor Fallani e monsignor Francia divenne in nove anni la raccolta di circa mille opere del XX secolo. Oggi la collezione conta circa 8 mila pezzi .

La mostra prolungata di qualche mese permette al visitatore dei Musei Vaticani di studiare foto d’epoca che, nel testimoniare alcune tappe fondamentali della storia della Collezione, tributano un sentito riconoscimento alla modernità e lungimiranza del suo fondatore.

 

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