“Attraverso le mani di una Madre, la pace di Dio vuole entrare nelle nostre case, nei nostri cuori, nel nostro mondo. Ma come fare ad accoglierla?” A questa domanda risponde la omelia di Papa Francesco nella messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale e nella ricorrenza della 56.ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”.

La celebrazione in San Pietro è iniziata qualche minuto prima delle 10. Da domani la basilica sarà il luogo dove i fedeli onoreranno la salma di Benedetto XVI deceduto ieri mattina, ma intanto è festa. La Festa di Maria Madre di Dio  e “Dio nascendo da Maria, ha mostrato il suo amore concreto per la nostra umanità, abbracciandola realmente e pienamente”. E Papa Francesco aggiunge, “E oggi affidiamo alla madre santissima l’amato Papa emerito BenedettoXVI perché lo accompagni nel suo passaggio da questo mondo a Dio".  Preghiamo la Madre in modo speciale per i figli che soffrono e non hanno più la forza di pregare, per tanti fratelli e sorelle colpiti dalla guerra in molte parti del mondo, che vivono questi giorni di festa al buio e al freddo, nella miseria e nella paura, immersi nella violenza e nell’indifferenza! Per quanti non hanno pace acclamiamo Maria, la donna che ha portato al mondo il Principe della pace”.

Come accogliere la pace? Come i protagonisti del Vangelo di oggi, i pastori di Betlemme: “i pastori sono andati e hanno visto. Andare e vedere”. Perché, spiega Francesco “per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi e comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare”. Il Papa stigmatizza la pigrizia “che anestetizza e all’indifferenza che paralizza”.  E poi la svolta: averlo visto, e “con lo sguardo, restare, come i pastori, davanti al Bambino in braccio alla Madre”. Conclude il Papa: “quante volte, presi dalla fretta, non abbiamo neanche il tempo di sostare un minuto in compagnia del Signore per ascoltare la sua Parola, per pregare, per adorare, per lodare” cosa che avviene anche in famiglia. “Chiediamoci dunque- dice Francesco- se siamo capaci di vedere chi ci vive accanto, chi abita il nostro palazzo, chi incontriamo ogni giorno nelle strade” e quindi: “andare e vedere” con “lo slancio di andare e nello stupore di vedere i segreti per rendere quest’anno davvero nuovo”.