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Papa Francesco da Giacarta a Cuba l'invito ad essere missionari

Un messaggio del Papa e uno del cardinale Parolin per i giovani cubani e un congresso missionario

Papa Francesco  |  | Lucia Ballester/CNA Papa Francesco | | Lucia Ballester/CNA

“Quando noi siamo battezzati riceviamo lo Spirito Santo, che è un tesoro; riceviamo il messaggio di Gesù, il Vangelo dentro di noi. Quando uno ha una cosa bella ed è entusiasta con quella, sente il moto di portarla avanti e di darla ad altri”.

Lo ha detto Papa Francesco in un videomessaggio che è stato diffuso oggi a Giacarta, in Indonesia, nel corso della cerimonia di apertura del Congresso missionario nazionale, che si chiuderà il 4 agosto, sul tema: “I battezzati, lievito nella società”.

Come riporta il sito Vaticannews, il Papa pone una domanda: “Come io vivo il mio battesimo? Nella mia vita personale, ma anche come lievito, lievito sociale, nella società, per portare avanti questo messaggio di Gesù”. Riflettendo poi sulla parola “inviato”, Papa Francesco sottolinea che: “Il cristiano sempre cammina avanti” e come dice la Bibbia “noi non siamo gente che va indietro, no; gente che va avanti, sempre. Quando uno va indietro, non è cristiano. Il cristiano va avanti”. E conclude il Papa: “E’ lo Spirito Santo che mi spinge ad andare avanti. Così, coraggio, avanti, sempre avanti: battezzati e inviati”.

Un messaggio del Papa inviato tramite il Segretario di Stato Parolin anche per i giovani cubani, occasione della II Giornata Nazionale della Gioventù che si celebra oggi a Cuba. Continuare “con fermezza” l’esempio di Maria, serva fedele del Signore, sperimentando la “gioia che nasce dall’aver incontrato Gesù Cristo” e, come testimoni della Risurrezione, “lasciarsi trasformare in discepoli missionari”, perché tanti giovani possano “scoprire la presenza del Signore Gesù, ascoltare la Sua chiamata, crescere nella Sua amicizia” e, in tal modo, vivere una esistenza caratterizzata da fedeltà e misericordia. Questo l’invito del Papa nel testo inviato  all'arcivescovo di Santiago di Cuba, mons. Dionisio García Ibáñez.

Le celebrazioni della giornata già ridotte per motivi economici si sono svolte solo a Santiago de Cuba perché le autorità civili hanno negato i permessi.

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