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Papa Francesco di ritorno dall'Africa mette in guardia dalle colonizzazioni ideologiche

Nella conferenza stampa in aereo i temi cari a Francesco dall'ambiente alla xenofobia

La conferenza stampa di Papa Francesco  |  | Ed Pentin/ EWTN La conferenza stampa di Papa Francesco | | Ed Pentin/ EWTN

Dialogo interreligioso, annuncio e  testimonianza, la gioia del popolo per le strade la speranza della pace, i bambini, la difesa dell’ambiente, il rischio della xenofobia anche in Africa come le critiche e il rischio di scismi.

Questi alcuni dei temi che Papa Francesco ha affrontato nella conferenza stampa al rientro dal suo viaggio in Mozambico, Madagascar e Maurizio questa sera.

Più di un’ ora di colloquio con risposte a ruota libera di Francesco.

A cominciare dalla questione della pace in Mozambico e della vicinanza delle elezioni. “L’importante era visita per aiutare a consolidare il processo di pace. E questo più importante di una campagna che ancora non era ancora iniziata” dice il Papa. Perché “il trionfo è la pace, non abbiamo diritto a essere trionfalisti perché la pace ancora è fragile” in Mozambico ma anche nel mondo “e la si deve trattare come si trattano le cose “a pennellate”, come fanno i bambini, con molta-molta tenerezza, delicatezza, perdono, pazienza, per farla crescere e che sia robusta”.

A proposito della grande quantità di giovani il Papa ha la sua idea: “penso che il benessere sia la radice, attaccarsi al benessere. Sì, ma stiamo bene, io non faccio figli perché devo comprare la villa, fare turismo, un figlio è un rischio, non si sa mai… è un benessere che ti porta a invecchiare. Invece l’Africa è vita. Ho trovato in Africa un gesto che avevo trovato in Colombia e a Cartagena: le persone che mi mostravano i bambini. Dicevano: questo è il mio tesoro, questa è la mia vittoria. Lo stesso gesto l’ho visto in Europa orientale con una nonna che faceva vedere il bambino e diceva, questo è il mio trionfo”. E del resto anche gli stati devono difendere la famiglia che possa educare i figli: “lo Stato deve prendersi cura della famiglia! Dei giovani, questo, è un dovere dello Stato!, no? E’ un dovere di portali avanti.

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E… poi, ripeto: per una famiglia avere un figlio è un tesoro e voi avete questa coscienza! Avete la coscienza al tesoro. Ma adesso è necessario che tutta la società abbia la coscienza di far crescere questo tesoro, perché fa’ crescere il Paese, fa’ crescere la Patria, fa’ crescere i valori che daranno sovranità alla Patria”.

E sulle questioni post coloniali geografiche il Papa aggiunge: “Oggi non ci sono colonizzazioni geografiche. Almeno non tante. Ma ci sono colonizzazioni ideologiche che vogliono entrare nella cultura dei popoli e cambiare quella cultura e omogeneizzare l'umanità. E' l'immagine della globalizzazione come una sfera. Tutti uguali. Ogni punto equidistante dal centro. Invece la vera globalizzazione non è una sfera, è un poliedro dove ogni popolo, ogni nazione, conserva la propria identità ma si unisce a tutta l'umanità. Invece la colonizzazione ideologica cerca di cancellare l'identità degli altri per farli uguali. E ti vengono con proposte ideologiche che vanno contro la natura di quel popolo, contro la storia, contro i valori di quel popolo. Dobbiamo rispettare l'identità di quel popolo. Questa è una premessa da fare sempre. Va rispettata l'identità dei popoli. E così cacciamo via tutte le colonizzazioni”.

Altro tema caro a Francesco la quesitone ambientale, e ricorda la problematica della plastica nel mare, ma anche allo sfruttamento delle risorse in Africa e non solo. Sfruttamento ambientale e umano: “E questo è per corruzione. Prepariamoci perché viene di tutto”.

Poi afferma che le critiche al suo pontificato arrivano un po’ dappertutto: “ anche in Curia, almeno quelli che le dicono hanno il vantaggio dell’onestà di dirlo, e a me piace questo, a me non piace quando le critiche stanno sotto il tavolo, fanno un sorriso che ti fanno vedere i denti e poi ti danno il pugnale da dietro, questo non è leale, non è umano”.

Paura di una scisma? “Io prego che non ci siano gli scismi. Ma non ho paura”. Piuttosto paura della rigidità  e della primazia di una morale asettica.

Infine un consiglio mediatico di Francesco che mette in guardia da una comunicazione che si basa solo sulla interpretazione: “la comunicazione deve essere al servizio della costruzione e non della distruzione.  Quando la comunicazione è al servizio della distruzione? Quando difende progetti non umani”.

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Papa Francesco come sempre al ritorno da un viaggio si è fermato a Santa Maria Maggiore per pregare davanti alla Salus Populi Romani.