Preghiamo perché il Signore ci dia la grazia dell'unità fra noi, che le difficoltà di questo tempo ci facciano scoprire la comunione fra noi, l'unità che è sempre superiore ad ogni divisione”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.

“Pietro è chiaro – ha detto Francesco nell’omelia” e dice “convertitevi: cambiare vita. Voi che avete ricevuto la promessa di Dio vi siete allontanati dalla legge di Dio. Convertitevi, tornate alla fedeltà. Convertirsi è questo: tornare ad essere fedeli, la fedeltà, quell’atteggiamento umano che non è tanto comune nella vita della gente… fedeltà nei tempi buoni e nei tempi brutti. C’è un passo del secondo libro delle Cronache che a me colpisce, quando il regno fu consolidato il re Geroboamo si sente sicuro e si allontanò dalla legge del Signore e tutto Israele lo seguì. Ed è un fatto universale, tante volte quando noi ci sentiamo sicuri incominciamo a fare i nostri progetti, ci allontaniamo lentamente dal Signore, non rimaniamo nella fedeltà. Sì, possiamo dire… Padre io non mi ginocchio davanti agli idoli. No, forse non ti inginocchi ma anche tu li cerchi e tante volte nel tuo cuore adori gli idoli”.

“Ma è cattiva la propria sicurezza? – si chiede il Papa - no è una grazia, sei sicuro e sei sicuro anche che il Signore è con te ma quando c'è la sicurezza e io mi allontano dal Signore come il re Geroboamo divento infedele. E’ tanto difficile conservare la fedeltà, tutta la storia di Israele e poi tutta la storia della Chiesa è piena di infedeltà, piena di egoismi, di proprie sicurezze che fanno che il popolo di Dio si allontani dal Signore, perda quella fedeltà, la grazia della fedeltà e anche fra noi, fra le persone”.

“La fedeltà – ha concluso il Pontefice - non è una virtù a buon mercato. Convertitevi, tornate alla fedeltà al Signore. Chiediamo oggi al Signore la grazia della fedeltà per ringraziare quando Lui ci dà sicurezze, ma mai pensare che sono le mie sicurezze e sempre guardare oltre le proprie sicurezze”.