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Papa Francesco, “ecco le condizioni per entrare nel Regno dei Cieli”

Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco durante una recita dell'Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico | L'Osservatore Romano / ACI Group Papa Francesco all'Angelus | Papa Francesco durante una recita dell'Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico | L'Osservatore Romano / ACI Group

Non solo la fede, ma anche una vita ricca di amore per il prossimo: queste "le condizioni per entrare nel Regno dei Cieli", spiegate da Papa Francesco, commentando dalla parabola delle 10 vergini in attesa dello sposo.

In una Roma umida, nel giorno successivo alla beatificazione di 60 martiri vincenziani a Madrid che vengono ricordati nei saluti, il Papa parte come di consueto dal Vangelo del giorno.

Ci sono dieci vergini, le damigelle che devono aspettare lo sposo per il matrimonio, che al tempo si fa di notte. Ma cinque sono sagge e cinque stolte, infatti – racconta il Papa – “le sagge hanno portato con sé l’olio per le lampade, mentre le stolte non l’hanno portato. Lo sposo tarda ad arrivare e tutte si addormentano”.

Quando viene annunciato l’arrivo dello sposo, le stolte non hanno l’olio per le lampade,  e ne vanno in cerca perché le sagge non possono darlo, non basterebbe per tutte. All’arrivo dello sposo ci sono dunque solo le Vergini sagge ad attenderlo: queste entrano con lui nella sala del banchetto, mentre le stolte restano fuori.

Una parabola – dice il Papa – con la quale Gesù ci ricorda che “dobbiamo tenerci pronti all’incontro con lui”, e che vegliare, una richiesta continua di Gesù nel Vangelo, “non significa soltanto non dormire, ma essere preparati; infatti tutte le vergini dormono prima che arrivi lo sposo, ma al risveglio alcune sono pronte e altre no”.

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Saggezza significa allora “non aspettare l’ultimo momento della nostra vita per collaborare con la grazia di Dio, ma di farlo già da adesso”. Dice il Papa: "Pensiamo se il giorno fosse l’ultimo. Prepararsi come fosse l’ultimo giorno, questo fa bene!"

E per questo ci sono la lampada e l’olio, nella parabola. Perché la lampada è la fede, e l’olio è la carità che “alimenta, rende feconda e credibile la luce della fede”.

Quindi – afferma Papa Francesco – “la condizione per essere pronti all’incontro con il Signore non è soltanto la fede, ma una vita cristiana ricca di amore per il prossimo”.

Infatti, “se ci lasciamo guidare da ciò che ci appare più comodo, dalla ricerca dei nostri interessi, la nostra vita diventa sterile, e non accumuliamo nessuna scorta di olio per la lampada della nostra fede, e questa si spegnerà al momento della venuta del Signore, o ancora prima”.

Ma se “siamo vigilanti e cerchiamo di compiere il bene, con gesti di amore, di condivisione, di servizio al prossimo in difficoltà, possiamo restare tranquilli mentre attendiamo la venuta dello sposo: il Signore potrà venire in qualunque momento, e anche il sonno della morte non ci spaventa, perché abbiamo la riserva di olio, accumulata con le opere buone di ogni giorno”.