Canti di Natale, voci di bambini e ovviamente profumo d’ abete. Questa mattina Papa Francheso ha ricevuto le Delegazioni provenienti dal Trentino e dai Comuni bavaresi di Hirschau, Schnaittenbach e Freudenberg  che hanno donato il presepio e dell’albero di Natale allestiti in Piazza San Pietro. Gesù, ha detto il Papa non è “semplicemente apparso sulla terra, non ci ha dedicato solo un po’ del suo tempo, ma è venuto a condividere la nostra vita e accogliere i nostri desideri. Perché ha voluto, e vuole tuttora, vivere qui, insieme a noi e per noi. Gli sta a cuore il nostro mondo, che a Natale è diventato il suo mondo. Il presepe ci ricorda questo: Dio, per la sua grande misericordia, è disceso verso di noi per rimanere stabilmente con noi”.

Papa Francesco ha ringraziato Mons. Voderholzer e Mons. Bressan, la Signora Merk, il Signor Falk e il Signor Thun, le Autorità dei Comuni bavaresi di Hirschau, Schnaittenbach e Freudenberg, che hanno donato l’albero natalizio; i Rappresentanti della Provincia di Trento, che insieme all’Arcidiocesi ha allestito il presepe e i piccoli “artisti” che hanno decorato l’albero: “siete ancora molto giovani, ma esponete già le vostre opere in piazza San Pietro!”.

E il Presepe di che Gesù “non si impone mai con la forza” ma è “venuto in tutta semplicità, umiltà, mitezza. Dio non ama le imponenti rivoluzioni dei potenti della storia, e non utilizza la bacchetta magica per cambiare le situazioni. Si fa invece piccolo, si fa bambino, per attirarci con amore, per toccare i nostri cuori con la sua bontà umile; per scuotere, con la sua povertà, quanti si affannano ad accumulare i falsi tesori di questo mondo”

Il Papa ricorda il presepe di San Francesco che “desiderava «fare memoria di quel Bambino che è nato a Betlemme», per poter «in qualche modo intravedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato»”. E per concludere il Papa ricorda una speciale figura: “quel personaggio che compie un’opera di bene, chinandosi per porgere aiuto ad un anziano. Egli non soltanto guarda Dio, ma anche lo imita, perché, come Dio, si china con misericordia verso chi ha bisogno”.