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Papa Francesco: "Giovanni Paolo I ci ottenga il sorriso dell’anima"

Papa Francesco ha beatificato il suo predecessore Giovanni Paolo I, la memoria liturgica è stata fissata il 26 agosto

Papa Francesco proclama Beato Giovanni Paolo I |  | Vatican Media
Papa Francesco proclama Beato Giovanni Paolo I | Vatican Media
L'immagine del Beato Giovanni Paolo I |  | Vatican Media
L'immagine del Beato Giovanni Paolo I | Vatican Media

Giovanni Paolo I è Beato. Papa Francesco ha pronunciato stamane la solenne formula di beatificazione sul sagrato della Basilica Vaticana, scegliendo la data del 26 agosto per la sua memoria liturgica.

“Specialmente nei momenti di crisi personale e sociale – ha detto il Papa nell’omelia - diventiamo più vulnerabili; e, così, sull’onda dell’emozione, ci affidiamo a chi con destrezza e furbizia sa cavalcare questa situazione, approfittando delle paure della società e promettendoci di essere il salvatore che risolverà i problemi, mentre in realtà vuole accrescere il proprio gradimento e il proprio potere. Il Vangelo ci dice che Gesù non fa così. Lo stile di Dio è diverso, perché Egli non strumentalizza i nostri bisogni, non usa mai le nostre debolezze per accrescere sé stesso. A Lui, che non vuole sedurci con l’inganno e non vuole distribuire gioie a buon mercato, non  interessano le folle oceaniche. Non ha il culto dei numeri, non cerca il consenso, non è un idolatra del successo personale”.

Gesù – ha aggiunto – “chiede a ciascuno di discernere con attenzione le motivazioni per cui lo segue e le conseguenze che ciò comporta. Si può andare dietro al Signore per varie ragioni e alcune, dobbiamo riconoscerlo, sono mondane. Ma non è lo stile di Gesù. E non può essere lo stile del discepolo e della Chiesa. Il Signore chiede un altro atteggiamento. Seguirlo non significa entrare in una corte o partecipare a un corteo trionfale, e nemmeno ricevere un’assicurazione sulla vita. Al contrario, significa anche portare la croce”.

Citando Giovanni Paolo I, Francesco ha ricordato che “siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. E allora, guardando al Crocifisso, siamo chiamati all’altezza di quell’amore. Amare: anche se costa la croce del sacrificio, del silenzio, dell’incomprensione, della solitudine, dell’essere ostacolati e perseguitati. Perché – diceva ancora Giovanni Paolo I – se vuoi baciare Gesù crocifisso, non puoi fare a meno di piegarti sulla croce e lasciarti pungere da qualche spina della corona, che è sul capo del Signore”.

Giovanni Paolo I – ha concluso il Papa – “ha vissuto così: nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria. Al contrario, seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile. Con il sorriso Papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore. È bella una Chiesa con il volto lieto, sereno e sorridente, che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata e insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato. Preghiamo questo nostro padre e fratello, chiediamo che ci ottenga il sorriso dell’anima”.

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