"Il nostro Dio ha dei sentimenti. Il nostro Dio ci ama col cuore, non ci ama con le idee, ci ama con il cuore. E quando ci carezza, ci carezza col cuore e quando ci bastona, come un buon padre, ci bastona col cuore, soffre più Lui di noi". Lo ha detto il Papa durante l'omelia pronunciata nella Messa mattutina a Santa Marta.

Prendendo spunto dalle Letture Francesco - secondo quanto riporta Vatican News - sottolinea che "i nostri tempi" non sono " migliori dei tempi del diluvio: le calamità sono più o meno le stesse, le vittime sono più o meno le stesse. Pensiamo per esempio ai più deboli, i bambini. La quantità di bambini affamati, di bambini senza educazione: non possono crescere in pace. Senza genitori perché sono stati massacrati dalle guerre, bambini soldato. Pensiamo a quei bambini".

"C’è la grande calamità del diluvio, c’è la grande calamità delle guerre di oggi - ha concluso il Pontefice - dove il conto della festa lo pagano i deboli, i poveri, i bambini, coloro che non hanno risorse per andare avanti. Pensiamo che il Signore è addolorato in cuor suo e avviciniamoci al Signore e parliamogli: Signore, guarda queste cose, io ti capisco. Consoliamo il Signore: Io ti capisco e io ti accompagno, nella preghiera, nell’intercessione per tutte queste calamità che sono frutto del diavolo che vuole distruggere l’opera di Dio".