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Papa Francesco, il dialogo è l’antidoto contro il bullismo

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Il dialogo come antidoto al bullismo: Papa Francesco lo sottolinea nel videomessaggio inviato all’iniziativa #stopCyberbullyingDay, organizzata dall’Osservatorio Internazionale della Fondazione Pontificia Scholas Occurentes.

L’iniziativa è una conferenza online dal programma fitto, lanciata dalla sede vaticana della fondazione che Papa Francesco sosteneva sin da quando era arcivescovo di Buenos Aires e che coinvolge scuole da tutto il mondo.

Nel suo messaggio, Papa Francesco sottolinea che “tutti debbono trovare la propria identità” senza il bisogno di “sminuire e obnubilare l’identità degli altri”. Per conoscersi, si deve fare un cammino interiore, di dialogo e di riflessione, un cammino che non viene fatto quando si aggredisce e diminuisce l’identità degli altri.

Nasce da qui il bullismo, sottolinea Papa Francesco, che “è un fenomeno di autocompensazione, di autovalorizzazione, perché non conoscendomi, sminuisco l’altro fino a sentirmi più grande”.

Si tratta di un movimento che porta a comprendere a guardare all’altro dall’alto in basso, movimento che Papa Francesco ritiene sia permesso solo quando ci si abbassa per rialzare l’altro.

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Le espressioni di bullismo rivelano “la povertà dell’identità di chi aggredisce, perché deve aggredire per sentirsi persona”. Ma non ci sono rimedi per il bullismo, e l’unico modo di affrontarlo è “condividere, convivere, dialogare, ascoltare l’altro, prendersi tempo per camminare insieme, prendersi tempo perché è il tempo che fa la relazione”.

Papa Francesco invita a “non aver paura a dialogare”, perché tutti “hanno qualcosa di buono per l’altro e tutti hanno bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro”.

Il dialogo ci “rende uguali nel cammino”, perché – dice Papa Francesco – tutti camminiamo, e, sebbene differenti, siamo tutti in armonia.

L’invito finale di Papa Francesco è a dichiarare guerra al bullismo e di lavorare per il dialogo, perché così si raggiungerà una “pace forte” che permetterà di riscoprire la propria identità e la propria dignità”.