"Quest’ansia di mondanità, quest’ansia di essere più importante degli altri e dire: io merito questo, non lo merita quell’altro. Questo è mondanità, questo è lo spirito del mondo e chi respira questo spirito, respira l’inimicizia di Dio Non ci sono compromessi nel Vangelo. E quando uno vuole vivere il Vangelo facendo dei compromessi, alla fine si trova con lo spirito mondano, che sempre cerca di fare compromessi per arrampicarsi di più, per dominare, per essere più grande". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.

Francesco - secondo quanto riporta Vatican News - torna a condannare "lo spirito del mondo" e "la malvagità delle chiacchiere: il pettegolezzo" che viene "dall’invidia. Il grande invidioso è il diavolo, lo sappiamo, lo dice la Bibbia. Dall’invidia. Per l’invidia del diavolo entra il male nel mondo. L’invidia è un tarlo che ti spinge a distruggere, a sparlare, a annientare l’altro".

"Chi è il più importante nella Chiesa? Il Papa, i vescovi, i monsignori, i cardinali, i parroci delle parrocchie più belle, i presidenti delle associazioni laicali? Il più grande nella Chiesa - ha concluso il Pontefice - è quello che si fa servitore di tutti, quello che serve tutti, non che ha più titoli. E per far capire questo prese un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo con tenerezza disse loro: chi accoglie un bambino, accoglie me, cioè chi accoglie il più umile, il più servitore. Questa è la strada. La strada contro lo spirito del mondo è una sola: l’umiltà. Servire gli altri, scegliere l’ultimo posto, non arrampicarsi".