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Papa Francesco, il peccato sociale della esclusione si combatte con la solidarietà

La Virgen de la Cinta con il Vescovo di Tortosa |  | FB Confraternita Madonna della Cinta La Virgen de la Cinta con il Vescovo di Tortosa | | FB Confraternita Madonna della Cinta

Siete presenti in diverse realtà ecclesiali nella vostra diocesi, collaborando in tal modo per la Chiesa che è prima di tutto casa, famiglia, luogo di accoglienza e di amore, dove tutti, specialmente i poveri e gli emarginati, possono sentirsi parte e non vedersi mai esclusi o rifiutati”.

Così Papa Francesco ha salutato i Membri della “Archicofradia de la Virgen de la Cinta” di Tortosa, in Spagna, in occasione del IV centenario della fondazione.

La confraternita è molto attiva soprattuto nella cura dei bambini più poveri e nella raccolta fondo tramite varie iniziative.

Il nome è legato alla cattedrale della città dove di venera fin dal medioevo una reliquia che sarebbe una cintura di Maria.

Di fatto fin dal ‘600 quando è nata la Confraternita l’impegno è quello del servizio ai poveri.

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“Vivendo in questo modo la fraternità diventa una missione- ha detto il Papa - che sfida e non lascia indifferenti, perché l'amore reciproco che esce e va  verso gli altri è la nostra lettera di presentazione”.

Un saluto all'arcivescovo Enrique Benavent, vescovo di Tortosa, e la signora Meritxell Roigé, sindaco della città, da parte del Papa che ha ricordato che  la confraternita è stata sin dal suo inizio legata al successore di Pietro. Pochi mesi dopo la costituzione della confraternita, approvato dal vescovo di quella città, Luis de Tena, è stata approvata da Papa Paolo V: “E ora, con questo pellegrinaggio alla tomba di Pietro, che desiderano rinnovare il vincolo di comunione” .

Un gesto di adesione che non è solo del passato: “Vi chiamate fratelli, fratelli e in questo modo rivelate la realtà fondamentale della nostra vita, che siamo tutti figli di Dio. Etimologicamente, fratellanza significa "unione di fratelli". Ma non è sufficiente dire che siamo fratelli, ma dobbiamo sempre ricordare quell'unità "fondativa" che ci segna come tale. I fratelli - sappiamo - discutono spesso, combattono su così tante cose, ma anche quando ciò accade, sanno come mantenere viva quella ricerca di un bene che non può escludere la pace e l'armonia tra loro.

Il vincolo di carità che unisce come fratelli con il loro vescovo e, attraverso di lui, con il Papa, è un regalo importante che arricchisce, ma comporta anche una missione: essere fermento di solidarietà nella società”. E aggiunge che la esculsione è un peccato sociale che c'è sempre stato nel mondo. 

Papa Francesco indica Maria come esempio per “portare questa fraternità in ogni angolo della nostra società”.

E aggiunge “Vivere in questo modo, come fratelli uniti, suppone impegno e rassegnazione, ma ne vale la pena, perché è un segno davanti alla società così divisa”.

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Nel saluto il presidente ha raccontato la tradizione del dono della cinta da parte di Maria apparsa al vescovo che aveva costruito la cattedrale di Tortosa nell’ XI secolo e la lasciva come simbolo del legame con Lei.