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Papa Francesco, il primo atto di carità verso il prossimo è un volto sereno e sorridente

La preghiera dell' Angelus della quarta domenica di Avvento

Papa Francesco all' Angelus |  | Vatican Media Papa Francesco all' Angelus | | Vatican Media

 “Alzarsi e camminare in fretta: sono i due movimenti che Maria ha fatto e che invita anche noi a fare in vista del Natale”. Papa Francesco lo ha detto nella riflessione prima della preghiera mariana di mezzogiorno guidata dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro. 

Partendo dalla liturgia del giorno il Papa invita a seguire la Madonna che nonostante le sue difficoltà “ non volge lo sguardo in basso” ma “verso Dio” e “non pensa a chi chiedere aiuto, ma a chi portare aiuto”. E allora, dice il Papa impariamo dalla Madonna questo modo di reagire: alzarci, soprattutto quando le difficoltà rischiano di schiacciarci. Alzarci, per non rimanere impantanati nei problemi, sprofondando nell’autocommiserazione e in una tristezza che paralizza. Ma perché alzarci? Perché Dio è grande ed è pronto a rialzarci se noi gli tendiamo la mano. Allora gettiamo in Lui i pensieri negativi, le paure che bloccano ogni slancio e impediscono di andare avanti. E poi facciamo come Maria: guardiamoci attorno e cerchiamo qualche persona a cui possiamo essere di aiuto! C’è qualche anziano che conosco a cui posso fare un po’ di compagnia, un servizio, una gentilezza, una telefonata? Aiutando gli altri, aiuteremo noi stessi a rialzarci dalle difficoltà”.

Maria va “in fretta” che non significa agitazione, spiega il Papa, ma “condurre le nostre giornate con passo lieto, guardando avanti con fiducia, senza trascinarci di malavoglia, schiavi delle lamentele, sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare” e allora “chiediamoci: com’è il mio “passo”? Sono propositivo oppure mi attardo nella malinconia? Vado avanti con speranza o mi fermo per piangermi addosso? Se procediamo con il passo stanco dei brontolii e delle chiacchiere, non porteremo Dio a nessuno”.

Il Papa richiama l’umorismo di San Tommaso Moro o San Filippo Neri: “Non dimentichiamo che il primo atto di carità che possiamo fare al prossimo è offrirgli un volto sereno e sorridente. È portargli la gioia di Gesù, come ha fatto Maria con Elisabetta. La Madre di Dio ci prenda per mano, ci aiuti ad alzarci e a camminare in fretta verso il Natale!”.

Il Papa ha poi chiesto aiuti e preghiera per le vittime del tifone nelle Filippine e salutato la comunità peruviana di Roma che festeggia il presepe della piazza che è appunto peruviano. 

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