"Il Signore conduce, guida il suo popolo, corregge: il Signore punisce con tenerezza. La tenerezza di Dio, le carezze di Dio. Non è un atteggiamento didattico o diplomatico: gli viene da dentro, è la gioia che Lui ha quando un peccatore si avvicina. E la gioia lo rende tenero". Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa celebrata stamane a Santa Marta.

"Quante volte - ha detto ancora Francesco secondo quanto diffuso da Vatican News - ci lamentiamo e tante volte pensiamo che i nostri peccati, i nostri limiti non possono essere perdonati. E lì, la voce del Signore viene e dice: ti consolo, sono vicino a te, e ci prende con tenerezza. Il Dio potente che ha creato i cieli e la terra, il Dio-eroe, per dirla così, fratello nostro, che si è lasciato portare alla croce a morire per noi, è capace di accarezzarci e dire: non piangere".

Qual è - conclude il Pontefice - la consolazione? Il perdono. "Apri la porta. E Lui ti accarezzerà. Lui si avvicinerà con la tenerezza di un padre, di un fratello: come un pastore fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri, così il Signore ci consola".