Advertisement

Papa Francesco in Tailandia, non priviamo le piaghe dell’uomo della misericordia di Dio

Il Papa chiede di essere discepoli missionari per chi ha perso la dignità

Il Papa celebra la messa a Bangkok |  | Vatican Media
Il Papa celebra la messa a Bangkok | | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok |  | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok | | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok |  | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok | | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok |  | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok | | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok |  | Vatican Media
Papa Francesco celebra la messa a Bongkok | | Vatican Media

Il Vangelo è “intessuto di domande che cercano di mettere in crisi, di scuotere e di invitare i discepoli a mettersi in cammino, per scoprire quella verità capace di dare e di generare vita; domande che cercano di aprire il cuore e l’orizzonte all’incontro con una novità molto più bella di quanto si possa immaginare”.

Papa Francesco lo ripete ai circa 60 mila presenti alla messa (secondo le autorità locali )che ha celebrato in Tailandia nello Stadio Nazionale Supachalasai di Bangkok  con la liturgia  della Presentazione della Beata Vergine Maria.

Il Papa si lascia interrogare da “quei bambini, bambine e donne esposti alla prostituzione e alla tratta, sfigurati nella loro dignità più autentica; a quei giovani schiavi della droga e del non-senso che finisce per oscurare il loro sguardo e bruciare i loro sogni; penso ai migranti spogliati delle loro case e delle loro famiglie, come pure tanti altri che, come loro, possono sentirsi dimenticati, orfani, abbandonati, senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. Penso ai pescatori sfruttati, ai mendicanti ignorati.

Essi fanno parte della nostra famiglia, sono nostre madri e nostri fratelli; non priviamo le nostre comunità dei loro volti, delle loro piaghe, dei loro sorrisi, delle loro vite; e non priviamo le loro piaghe e le loro ferite dell’unzione misericordiosa dell’amore di Dio. Il discepolo missionario sa che l’evangelizzazione non è accumulare adesioni né apparire potenti, ma aprire porte per vivere e condividere l’abbraccio misericordioso e risanante di Dio Padre che ci rende famiglia”.

Allora occorre recuperare lo spirito dei missionari, dice il Papa, “che si misero in cammino e arrivarono in queste terre; ascoltando la Parola del Signore, cercando di rispondere alle sue richieste, poterono vedere che appartenevano a una famiglia molto più grande di quella generata dai legami di sangue, di cultura, di regione o di appartenenza a un determinato gruppo”.

Advertisement

E “senza quell’incontro, al Cristianesimo sarebbe mancato il vostro volto; sarebbero mancati i canti, le danze che rappresentano il sorriso thai, così tipico delle vostre terre”, dice Francesco che torna a presentare la figura  del “discepolo missionario” che “non è un mercenario della fede né un procacciatore di proseliti, ma un mendicante che riconosce che gli mancano i fratelli, le sorelle e le madri, con cui celebrare e festeggiare il dono irrevocabile della riconciliazione che Gesù dona a tutti noi”.

Il Papa ha ricordato anche i 350 anni dalla creazione del Vicariato Apostolico del Siam, un anniversario che “non significa nostalgia del passato, ma fuoco di speranza perché, nel presente, anche noi possiamo rispondere con la stessa determinazione, forza e fiducia”.

Prima della benedizione finale, l’Arcivescovo di Bangkok, il cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, ha salutato il Papa con un sentito grazie, “per la sua costante testimonianza che ci spinge a incarnarci, seguendo il suo esempio, l'amore misericordioso di Cristo per ogni uomo e donna, per tutta l'umanità. Le assicuro di la nostra costante preghiera per lei e per le intenzioni del suo cuore, le offro i nostri più sentiti saluti”.

Prima della messa il Papa aveva avuto un incontro privato con il re Rama X. Il Papa è arrivato nell’ Amphorn Royal Palace, la principale residenza del Re di Thailandia, per la visita privata a Maha Vajiralongkorn “Rama X” intorno alle 17 ora di Bangkok, a Roma erano le 11 circa .

Accolto all’ingresso del palazzo dal Re stesso che lo ha accompagnato nella sala delle udienze dove era presente la Regina.

Vajiralongkorn è stato sposato quattro volte e tre dei matrimoni terminarono con il divorzio. Complessivamente ha 7 figli.

More in Mondo

La moglie attuale Suthida, sposata nel 2019, è diventata regina perché la incoronazione è avvenuta proprio nel 2019.

Foto e scambio di doni. Il Papa ha dato al Re un mosaico raffigurante la “Benedizione papale a piazza San Pietro” ed è  tratto da un dipinto ad olio di Ippolito Caffi eseguito verso la metà dell’800 e oggi conservato nel Museo di Roma.

 

Poi Francesco in auto si è trasferito allo Stadio Nazionale Supachalasai di Bangkok per la messa della Presentazione della Beata Vergine Maria.6