“Si prega con coraggio, perché quando preghiamo abbiamo normalmente un bisogno. Un amico è Dio: è un amico ricco che ha del pane, ha quello del quale noi abbiamo bisogno. Come se Gesù dicesse: nella preghiera siate invadenti. Non stancatevi. Ma non stancatevi di che? Di chiedere. Chiedete e vi sarà dato”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell’omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.

La preghiera - ha aggiunto Francesco secondo quanto riportato da Vatican News - non è una bacchetta magica, bensì “un lavoro che ci chiede volontà, ci chiede costanza, ci chiede di essere determinati, senza vergogna. Perché? Perché io sto bussando alla porta del mio amico. Dio è amico, e con un amico io posso fare questo. Una preghiera costante, invadente. Pensiamo a Santa Monica per esempio, quanti anni ha pregato così, anche con le lacrime, per la conversione del suo figlio. Il Signore alla fine ha aperto la porta”.

Dobbiamo sempre ricordare che Dio - ha concluso il Pontefice - “un amico: dà sempre il bene. Dà di più: io ti chiedo di risolvere questo problema e lui lo risolve e anche ti dà lo Spirito Santo. Di più. Pensiamo un po’: come prego? Come un pappagallo? Prego proprio con il bisogno nel cuore? Lotto con Dio nella preghiera perché mi dia quello di cui ho bisogno se è giusto? Impariamo dal Vangelo come pregare”.