Papa Francesco apre l'omelia della Messa mattutina a Santa Marta ricordando la distruzione di Babilonia. "Il suono dei musicisti, dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba, non si udrà più in te; - non ci saranno le feste belle, no: ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te perché non sei una città di lavoro ma di corruzione, il rumore della macina non si udirà più in te; la luce della lampada non brillerà più in te; - sarà forse una città illuminata, ma senza luce, non luminosa; questa è la civiltà corrotta - la voce dello sposo e della sposa non si udiranno più in te. C’erano tante coppie, tanta gente, ma non ci sarà l’amore. Questa distruzione incomincia da dentro e finisce quando il Signore dice: basta. E ci sarà un giorno nel quale il Signore dirà: basta, alle apparenze di questo mondo. Questa è la crisi di una civiltà che si crede orgogliosa, sufficiente, dittatoriale e finisce così".

Guardando ad oggi, il Papa - secondo quanto ha diffuso Vatican News - prosegue: "c’è la paganizzazione della vita, nel nostro caso, cristiana. Viviamo come cristiani? Sembra di sì. Ma in verità, la nostra vita è pagana. Tu sei cristiano? Tu sei cristiana? Vivi come cristiano. Non si può mescolare l’acqua con l’olio. Sempre diverso. La fine di una civiltà contraddittoria in sé stessa che dice di essere cristiana e vive come pagana".

"Ci sono delle tragedie, anche nella nostra vita - ha concluso Francesco - ma davanti a queste, guardare l’orizzonte, perché siamo stati redenti e il Signore verrà a salvarci. E questo ci insegna a vivere le prove del mondo non in un patto con la mondanità o con la paganità che ci porta alla distruzione, ma in speranza, distaccandoci da questa seduzione mondana e pagana e guardando l’orizzonte, sperando Cristo, il Signore. La speranza è la nostra forza: andiamo avanti. Ma dobbiamo chiedere allo Spirito Santo".