Dalla Pasqua il cristiano assume tre caratteristiche: obbedienza, testimonianza e concretezza. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata duranta la Messa a Santa Marta.

Citando San Pietro dinanzi al Sinedrio, il Papa ricorda che "si deve obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini".

Non basta però l'obbedienza. Occorre anche essere testimoni. E - dice il Pontefice secondo quanto diffuso da Vatican News - "la testimonianza cristiana dà fastidio, non conosce le vie di compromesso. Conosce la pazienza di accompagnare le persone che non condividono il nostro modo di pensare, la nostra fede, di tollerare, di accompagnare, ma mai di vendere la verità. E tutte le persecuzioni che ci sono, da quel momento fino ad oggi … Pensate ai cristiani perseguitati in Africa, in Medio Oriente … Ma ce ne sono di più che nei primi tempi oggi, in carcere, sgozzati, impiccati per confessare Gesù. Testimonianza fino alla fine".

Infine la concretezza. Secondo Francesco "succede che tante volte i peccati, i compromessi, la paura ci fanno dimenticare questo primo incontro, dell’incontro che ci ha cambiato la vita. Si ci porta un ricordo, ma un ricordo annacquato; ci fa diventare cristiani all’acqua di rose. Annacquati, superficiali. Chiedere sempre la grazia allo Spirito Santo della concretezza. Gesù è passato nella mia vita, per il mio cuore. Lo Spirito è entrato in me. Poi, forse, ho dimenticato ma, la grazia della memoria del primo incontro".