"Nella vita noi siamo chiamati ad agire mettendo in atto diverse dimensioni di noi stessi, a seconda dei contesti, delle relazioni, dei momenti, e così via. Se ad esempio sei un genio matematico ma non sai fare altro, avrai problemi nella vita. E così per ogni cosa: l’eccellenza va bene, ma la qualità della vita non dipende da quella, dipende da una buona media nelle diverse situazioni".

Papa Francesco lo ha detto  parlando ai Dirigenti e gli Atleti della Nazionale di Pentathlon ricevuti oggi in udienza. E dalla disciplina del Pentathlon Moderno ha preso spunto per una riflessione sulla vita: "l’eccellenza va bene, ma la qualità della vita non dipende da quella, dipende da una buona media nelle diverse situazioni. Anche qui emerge il valore del poliedro, di una personalità poliedrica, che presuppone una forte unità, un centro solido, una grande coerenza e, nello stesso tempo, la capacità di cambiare, di adattarsi, di spostarsi… Una stabilità nella versatilità".

Lo sport, dice il Papa "ci insegna che con la pazienza, con l’esercizio, con la creatività e la perseveranza si può migliorare, si possono raggiungere traguardi che sembravano impensabili. E questo avviene attraverso una dimensione che sta al di sotto di tutte le altre e le anima tutte, che è la dimensione spirituale". E conclude con un grazie alla Federazione "per l’appoggio che date all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, sia per la ricerca sia per il sostegno logistico ai bambini e ai loro familiari. Grazie! Questa è una gara più esigente, ma il premio riempie la vita e dura per sempre".