"Quando ci prende lo spirito di tepore, quando viene quella tiepidezza della vita, quando diciamo: sì, Signore, va bene… ma adagio, adagio, Signore, lasciamo così… domani lo farò! per dire lo stesso domani e domani rimanda al dopodomani e dopodomani rimanda dopo e così, una vita di rimandare decisioni di conversione del cuore, di cambiare vita". E' quanto ha osservato il Papa, stamane, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.

"Quando noi entriamo in questo tepore, in questo atteggiamento di tiepidezza spirituale - ha aggiunto il Pontefice secondo quanto riporta Vatican News - trasformiamo la nostra vita in un cimitero: non c’è vita. C’è soltanto chiusura perché non entrino dei problemi come questa gente che sì, siamo nelle rovine ma non rischiamo: meglio così. Già siamo abituati a vivere così”.

"Chiediamo al Signore - ha concluso - la grazia di non cadere in questo spirito di cristiani a metà o, come dicono le vecchiette, cristiani all’acqua di rose, così senza sostanza. Cristiani buoni, ma che lavorano tanto, avete seminato molto, ma avete raccolto poco. Vite che promettevano tanto, e alla fine non hanno fatto niente". Il Signore ci aiuti a "risvegliarci dallo spirito del tepore", e a lottare contro "questa anestesia soave della vita spirituale".