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Papa Francesco: “Maschile e femminile formano la famiglia”

In un videomessaggio inviato al Forum promosso dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita, il Papa ribadisce l’importanza della famiglia formata da uomo e donna

Papa Francesco, videomessaggio | Papa Francesco durante un videomessaggio | Vatican Media / Youtube Papa Francesco, videomessaggio | Papa Francesco durante un videomessaggio | Vatican Media / Youtube

L’arazzo della famiglia è formata “con la trama e l’ordito del maschile e del femminile”, i quali “concorrono a formare l’arazzo della famiglia”, così come “i sacramenti dell’ordine e del matrimonio sono entrambi indispensabili per edificare la Chiesa quale ‘famiglia di famiglie’.” Papa Francesco lo sottolinea in un videomessaggio inviato al Forum “A che punto siamo con l’applicazione di Amoris Laetitia?”. E delinea le sfide più importanti di oggi: “la preparazione al matrimonio, all’accompagnamento delle giovani coppie di sposi, all’educazione, all’attenzione nei confronti degli anziani, alla vicinanza alle famiglie ferite o a quelle che, in una nuova unione, desiderano vivere appieno l’esperienza cristiana”.

Il Forum dura tre giorni (da oggi al 12 giugno), si tiene a porte chiuse, ed è organizzato dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita in occasione dell’Anno Internazionale della Famiglia Amoris Laetitia lanciato per il quinto anniversario dell’esortazione post-sinodale che venne al termine di due sinodi sulla famiglia.

Nel suo videomessaggio, Papa Francesco non affronta i temi più scottanti della esortazione – e in particolare la cura pastorale per le coppie di divorziati risposati – ma piuttosto guarda all’esortazione nella sua globalità, lodando il Forum che “si

pone in continuità con il cammino sinodale, che deve potersi concretizzare nelle Chiese locali e che richiede cooperazione, condivisione di responsabilità, capacità di discernimento e disponibilità a farsi prossimi alle famiglie”.

La famiglia è oggi “più che mai segno dei tempi”, e questo “nel pieno delle difficoltà causate dalla pandemia”, e la Chiesa – dice Papa Francesco – deve prima di tutto operare “un ascolto attivo delle famiglie e al tempo stesso coinvolgerle come soggetti della pastorale”.

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Ma - continua il Papa – “per portare l’amore di Dio alle famiglie e ai giovani, che costruiranno le famiglie di domani, abbiamo bisogno dell’aiuto delle famiglie stesse, della loro esperienza concreta di vita e di comunione. Abbiamo bisogno di sposi accanto ai pastori, per camminare con altre famiglie, per aiutare chi è più debole, per annunciare che, anche nelle difficoltà, Cristo si rende presente nel Sacramento del matrimonio per donare tenerezza, pazienza e speranza a tutti, in ogni situazione di vita”.

Papa Francesco sottolinea che per i giovani è importante “vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimoniano con la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!”

Il Papa spiega poi che la famiglia è “chiesa domestica” e che “in virtù del sacramento del matrimonio, ogni famiglia diventa a tutti gli effetti un bene per la Chiesa”.

Papa Francesco invita i pastori a chiamare le famiglie a lavorare con loro, le quali così, perché diano “il loro contributo alla costruzione del tessuto ecclesiale”. Solo così “potremo avere una pastorale familiare in cui si respira pienamente lo spirito della comunione ecclesiale”.

Infine, Papa Francesco chiede di “riprendere in mano Amoris laetitia per individuare, tra le priorità pastorali che in essa sono indicate, quelle che più corrispondono alle esigenze concrete di ciascuna Chiesa locale e a perseguirle con creatività e slancio missionario”, consapevoli che la pandemia ci ha fatto ripensare bisogni e attività”.

Per Papa Francesco, “il percorso intrapreso con le Assemblee sinodali sulla famiglia ha aiutato la Chiesa a far emergere tante sfide concrete che le famiglie vivono: pressioni ideologiche che ostacolano i processi educativi, problemi relazionali, povertà materiali e spirituali e, in fondo, tanta solitudine per la difficoltà di percepire Dio nella propria vita”.

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