“Giona, testardo con le sue convinzioni della fede e il Signore testardo nella sua misericordia: non ci lascia mai, bussa alla porta del cuore fino alla fine, è lì. Giona, testardo perché lui concepiva la fede con condizioni; Giona è il modello di quei cristiani con condizioni. Io sono cristiano ma a patto che le cose si facciano così – no, questi cambiamenti non sono cristiani – questo è eresia – questo non va… Cristiani che condizionano Dio, che condizionano la fede e l’azione di Dio”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell’omelia della Messa celebrata a Santa Marta.

Papa Francesco - secondo quanto riporta Vatican News - mette in guardia dalle due figure della Chiesa contemporanea: “la Chiesa di quegli ideologi che si accovacciano nelle proprie ideologie, lì, e la Chiesa che fa vedere il Signore che si avvicina a tutte le realtà, che non ha schifo: le cose non fanno schifo al Signore, i nostri peccati non gli fanno schifo, Lui si avvicina come si avvicinava ad accarezzare i lebbrosi, i malati. Perché Lui è venuto per guarire, Lui è venuto per salvare, non per condannare”.