“Credere che Dio, il Figlio di Dio è venuto in carne, si è fatto uno di noi. Questa è la fede in Gesù Cristo: un Gesù Cristo, un Dio concreto, che è stato concepito nel grembo di Maria, che è nato a Betlemme, che è cresciuto come un bimbo, che è fuggito in Egitto, che è tornato a Nazareth, che ha imparato a leggere col papà, a lavorare, andare avanti: un uomo concreto, un uomo che è Dio ma uomo. Non è Dio travestito da uomo. No. Uomo, Dio che si è fatto uomo. La carne di Cristo. Questa è la concretezza del primo comandamento. Il secondo anche è concreto. Amare, amarci gli uni gli altri, amore concreto, non amore di fantasia: ti voglio bene, e poi con la mia lingua ti distruggo, con le chiacchiere; questo no. Amore concreto. Cioè, i comandamenti di Dio sono concretezza e il criterio del Cristianesimo è la concretezza, non le idee e le belle parole. Concretezza. E questa è la sfida”. Lo ha detto Papa Francesco nella prima messa dell’anno celebrata a Santa Marta.

“La vita del cristiano - ha aggiunto il Papa secondo quanto diffuso da Vatican News - è concretezza nella fede in Gesù Cristo e nella carità ma è anche lotta, perché ti vengono sempre idee o falsi profeti che ti propongono un Cristo soft, senza tanta carne e l’amore verso il prossimo è un po’ relativo”.

“Chi mi può aiutare a discernere? Il popolo di Dio, la Chiesa, la unanimità della Chiesa, il fratello, la sorella che hanno il carisma di aiutarci a vedere chiaro. Per questo - ha concluso Francesco - è importante per il cristiano il colloquio spirituale con gente di autorità spirituale. Non è necessario andare dal Papa o dal vescovo per vedere se quello che sento è buono ma c’è tanta gente, sacerdoti, religiose, laici che hanno questa capacità di aiutarci a vedere cosa succede nel mio spirito per non sbagliare. Gesù ha dovuto fare questo all’inizio della vita quando il diavolo gli ha fatto la visita nel deserto e gli ha proposto tre cose, che non erano secondo lo Spirito di Dio e Lui ha respinto il diavolo, con la Parola di Dio. Se a Gesù è successo quello, anche a noi: non avere paura”.