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Papa Francesco, non lasciamo inquinare il Natale dal consumismo e dall’indifferenza

Il Papa riceve le delegazioni del Perù di Andalo e di Vicenza che hanno offerto le decorazioni per la piazza e l' Aula Paolo VI

Il presepe di Vicenza  |  | Vatican  Media
Il presepe di Vicenza | | Vatican Media
Papa Francesco con la delegazione del Perù |  | Daniel Ibanez / EWTN
Papa Francesco con la delegazione del Perù | | Daniel Ibanez / EWTN
L'albero del Trentino  |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'albero del Trentino | | Daniel Ibanez / EWTN
L'albero del Trentino  |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'albero del Trentino | | Daniel Ibanez / EWTN
Gli artigaini |  | promperu
Gli artigaini | | promperu
Gli artigaini |  | promperu
Gli artigaini | | promperu
Gli artigaini |  | promperu
Gli artigaini | | promperu
L'albero del Trentino  |  | Daniel Ibanez / EWTN
L'albero del Trentino | | Daniel Ibanez / EWTN
Il presepe del Perù |  | Daniel Ibanez / EWTN
Il presepe del Perù | | Daniel Ibanez / EWTN

Vetro, gesso e tela incollata e realizzati da cinque artigiani di Huancavelica, in Perù. E’ questo il presepe di Piazza San Pietro nel 2021- 22.  La inaugurazione oggi pomeriggio, dopo l’incontro del Papa con gli artisti e con i rappresentati italiani del Trentino che hanno donato l’albero per la piazza. 

Il presepe è quello tradizionale della comunità Chopcca di Huancavelica, regione situata nel cuore del Perù. L’iniziativa è il risultato di un lavoro coordinato e trasversale tra il Governo Regionale di Huancavelica, PROMPERÚ, l'Ambasciata del Perù presso la Santa Sede, il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero del Commercio e del Turismo.

La natività esposta è composta da più di 30 pezzi a grandezza naturale in legno maguey (agave), modellati in fibra di vetro, gesso e tela incollata e realizzati da cinque artigiani di Huancavelica. La capanna della natività, costruita in pietra cancanlla con archi in pietra e tetto in ichu caratteristici della zona, evoca i paesaggi della regione e colloca la sacra famiglia in una stalla con caratteristiche rustiche tipiche della campagna, ricreando uno spaccato della natura e dell'architettura Huancavelicana ulteriormente arricchito dalla presenza di animali tipici della regione come lama, condor, alpaca, vigogne, pecore, viscacce, fenicotteri, oche andine.

Tutti i personaggi del presepe, inclusi la Vergine Maria e San Giuseppe, il bambino Gesù e i pastori - che portano in dono un vitello di alpaca, animale tipico delle Ande che ha una fibra di alta qualità che il Perù esporta in tutto il mondo - indossano gli abiti tipici della comunità Chopcca. Uno degli elementi che rendono unica questa natività è l'angelo che accompagna le figure centrali: l'Angelito Chopcca, che annuncia l'arrivo del bambino Gesù suonando il Wajrapuco, uno strumento a fiato tipico delle Ande, fatto con corna di mucca o di toro. Infine, le tre figure dei Re Magi conducono dei lama, animali ancestrali simbolo del paese fin dai tempi degli Inca, portando nelle loro bisacce le migliori ricchezze del Perù. 

“Accanto al presepe- ha detto il Papa questa mattina ricevendo le delegazioni del Perù e del Trentino-  c’è il maestoso abete rosso proveniente dai boschi di Andalo, in Trentino…esso resterà accanto al Presepe fino al termine delle festività natalizie e sarà ammirato da pellegrini provenienti da molti luoghi. L’abete è segno di Cristo, albero della vita, albero al quale l’uomo non poté accedere a causa del peccato. Ma con il Natale la vita divina si è congiunta a quella dell’uomo. L’albero di Natale, allora, evoca la rinascita, il dono di Dio che si unisce all’uomo per sempre, che ci regala la sua vita. Le luci dell’abete richiamano quella di Gesù, la luce dell’amore che continua a risplendere nelle notti del mondo”.

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Il maestoso abete rosso o peccio (Picea abies), è alto 28 metri e del peso di 8 tonnellate, decorato con particolari sfere in legn . Presente anche una delegazione della parrocchia San Bartolomeo in Gallio (Vicenza), che ha allestito il presepe nell'Aula Paolo VI.

Il Papa ha ancora una volta ha chiesto di  non lasciar inquinare il Natale  “dal consumismo e dall’indifferenza. I suoi simboli, specialmente il presepe e l’albero addobbato, ci riportano alla certezza che ci riempie il cuore di pace, alla gioia per l’Incarnazione, a Dio che diventa familiare: abita con noi, ritma di speranza i nostri giorni. L’albero e il presepio ci introducono a quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio delle nostre comunità: un clima ricco di tenerezza, di condivisione e di intimità familiare. Non viviamo un Natale finto, per favore, un Natale commerciale! Lasciamoci avvolgere dalla vicinanza di Dio, questa vicinanza che è compassionevole, che è tenera; avvolgere dall’atmosfera natalizia che l’arte, le musiche, i canti e le tradizioni fanno scendere nel cuore”.

Sono l'Arcivescovo Fernando Vérgez Alzaga, e suor Raffaella Petrini, rispettivamente Presidente e Segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ad inaugurare il Presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale allestiti in Piazza San Pietro.