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Papa Francesco, sarà santo padre Scalabrini, apostolo dei migranti

Papa Francesco approva la canonizzazione per equipollenza del fondatore degli Scalabriniani. Con lui, sarà canonizzato Artemide Zatti, l’infermiere dei poveri

Giovanni Battista Scalabrini | Un ritratto del vescovo Scalabrini, che sarà prossimamente canonizzato | PD Giovanni Battista Scalabrini | Un ritratto del vescovo Scalabrini, che sarà prossimamente canonizzato | PD

Sarà canonizzato per equipollenza il beato Giovanni Battista Scalabrini, fondatore dei Missionari di San Carlo e delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo. E, nel concistoro che deciderà la data di canonizzazione, sarà fissata anche la data della canonizzazione del beato Artemide Zatti, il cooperatore salesiano che dedicò la sua vita ai malati.

L’annuncio di un prossimo concistoro per fissare le date di canonizzazione sembra confermare le voci che il Papa proclamerà presto un concistoro per creare nuovi cardinali.

L'equipollenza, applicata ai casi di beatificazione e canonizzazione, è una procedura utilizzata dalla Chiesa cattolica, mediante la quale il papa approva, con un semplice decreto, un culto spontaneo esistente da tempo, senza indagini specifiche e senza attendere il verificarsi di un miracolo. In questo caso, il Papa la utilizza per Giovan Battista Scalabrini (1839 – 1905), beato dal 1997.

Vescovo di Piacenza dall’età di 37 anni, Scalabrini indirizzò in 30 anni di apostolato 72 lettere pastorali, visitando per cinque volte le 365 parrocchie della diocesi. Fondò la congregazione scalabriniana per prendersi cura dei migranti, impressionato dalle enormi migrazioni per le Americhe che accadevano ogni giorno. Della sua congregazione fanno parte il Cardinale Silvano Maria Tomasi e padre Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Integrale con il compito specifico di occuparsi delle migrazioni.

Sarà canonizzato insieme ad Artemide Zatti (1880 – 1951), che fu un migrante in quei tempi. Nato in Emilia, emigra in Argentina, conosce i salesiani, pensa di farsi religioso, ma dopo aver contratto la tubercolosi accetta di non diventare sacerdote. Va in missione in Patagonia, e lì scoprirà la sua vocazione definitiva: quella della cura dei malati.

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Assume la responsabilità dell’ospedale fondato dai salesiani, fa da infermiere e farmacista, e muore a causa di un tumore. È stato beatificato nel 2002, e il miracolo che lo porterà alla gloria degli altari è stato riconosciuto con decreto del 9 aprile 2022.

I decreti delle Cause di Santi pubblicati annunciano una nuova beato e sette nuovi venerabili.

La beata è Maria de la Conception Barrecheguren y Garcia (1905 – 1927). Malata sin da piccola a causa di una acutissima enterocolite, impossibilitata a diventare carmelitana per la sua malattia, compì comunque viaggi e pellegrinaggi, vivendo una vita cristiana esemplare. Morì a soli 22 anni, con il peggioramento delle condizioni di salute dovute ad emottisi. Era venerabile dal 2020.

È proclamato venerabile l’arcivescovo filippino Teofilo Bastida Camomot (1914 – 1988), fondatore della Congregazione delle Figlie di Santa Teresa, che morì tragicamente in un incidente stradale. Era conosciuto per non essere un eloquente predicatore, ma piuttosto un pastore che predicava con le sue azioni. Partecipò anche al Concilio Vaicano II.

Diventa venerabile anche il vescovo Luigi Sodo (1811 – 1895), la cui fama di santità fu confermata quando, l’8 marzo 1910, il suo corpo fu riesumato e la salma fu trovata intatta e incorrotta, per un evento definito dai medici “non comune, srtaordinario”.

Entra nella schiera dei venerabili anche il sacerdote spagnolo Giuseppe Torres Padilla (1811 – 1878), cofondatore della Congregazione delle suore della Compagnia della Croce; Giampietro di Sesto San Giovanni (1866 – 1913), frate cappuccino, missionario, fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie Cappuccine di San Francesco d’Assisi di Brasilia; il frate minore Alfredo “Berta” Morganti (1886 – 1969); Maria della Santissima Trinità (1854 – 1933); e Giovanna Woynarowska (1923 – 1979), infermiera polacca, attivista di beneficienza, poetessa, morta in incidente stradale.

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