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Papa Francesco prega per chi è spaventato dalla pandemia e non reagisce

La Messa mattutina presso Casa Santa Marta. Il Papa prega il Signore e chiede a chi è spaventato dalla pandemia di reagire per la comunità

Papa Francesco a Santa Marta |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco a Santa Marta | | Vatican Media / ACI Group

"Preghiamo oggi per tanta gente che non riesce a reagire, rimane spaventata per questa pandemia, che il Signore li aiuti a alzarci a reagire per il bene di tutta la società e comunità".

E' questo il pensiero di Papa Francesco durante la Messa mattutina presso Casa Santa Marta in questi tempi duri di emergenza coronavirus. Francesco pensa a chi è spaventato da questo nemico invisibile e non riesce a reagire rendendosi poco utile alla società.

Francesco poi nell'omelia commenta le Letture di oggi: "Nel Salmo abbiamo pregato il Signore è il mio pastore non manco di nulla...Questa è l'esperienza che hanno avuto queste due donne delle Letture di oggi. Una donna innocente usata falsamente, calunniata e una donna peccatrice. Ambedue condannate a morte. La innocente e la peccatrice. In queste due si vede la figura della Chiesa: santa ma con figli peccatori".

Francesco continua nell'omelia spiegando le figure delle due donne protagoniste delle letture di odierne: "Ambedue le donne erano disperate, umanamente disperate, Susanna si fida di Dio. Ci sono anche due gruppi di persone, di uomini. I giudici e i maestri della legge. Non erano ecclesiasistici ma al servizio della Chiesa e al servizio della legge. Diversi, i primi che accusavano Susanna erano corrotti. I dottori della legge non erano corrotti, ma ipocriti. Queste donne.. una è caduta nella mani degli ipocriti e un'altra nelle mani dei corrotti. Anche se vado in una valla oscura non temerò alcun male. Ambedue le due donne andavano verso la valle oscura. La prima si fida di Dio e il Signore interviene. La seconda sa che è colpevole, si vergogna davanti al popolo, e non lo dice il Vangelo, ma sicuramente pregava dentro. Cosa fa il Signore? Alla donna innocente la salva, gli fa giustizia, alla donna peccatrice la perdona. Ai giudici corrotti li condanna, agli ipocriti li aiuta a convertirsi".

Conclude il Pontefice l'omelia di oggi: "Agli ipocriti il Signore gli lascia un po di tempi per pentirsi, ma i corrotti non li perdona. E' andato oltre il corrotto, la corruzione gli ha tolto la capacità anche di vergognarsi. Si è messo al posto di Dio. Alle donne il Signore risponde, a Susanna la libera e all'altra "neanche io ti condanno" e la lascia andare. Questo davanti al popolo. Nel primo caso il popolo loda il Signore, nel secondo caso impara. Ognuno di noi ha le proprie storie e peccati. Ringrazia Dio se li trovi perchè non se li trovi sei un corrotto. Guardiamo al Signore che fa giustizia ma è tanto misericordioso. Vergogniamoci di essere peccatori e ringraziamo Dio di non essere corrotti". 

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