"La chiamata alla santità, che è la chiamata normale, è la chiamata a vivere da cristiano: vivere da cristiano è lo stesso che dire vivere da santo. Noi pensiamo alla santità come a una cosa straordinaria, come avere delle visioni o preghiere elevatissime. Essere santi è un’altra cosa. E’ camminare su questo che il Signore ci dice sulla santità. Pietro lo dice: ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà". lo ha detto Papa Francesco, stamane, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.

Per diventare santi - suggerisce il Papa secondo quanto diffuso da Vatican News - non bisogna entrare "negli schemi" nè in quelli del "pensare mondano, nel modo di pensare e di giudicare che ti offre il mondo, perché questo ti toglie la libertà. Per andare sulla santità, bisogna essere liberi: la libertà di andare guardando la luce, di andare avanti. E quando noi torniamo al modo di vivere che avevamo prima dell’incontro con Gesù Cristo o quando noi torniamo agli schemi del mondo, perdiamo la libertà".

"Nel momento della prova - conclude Francesco - noi abbiamo sempre la tentazione di guardare indietro, di guardare agli schemi del mondo, agli schemi che avevamo noi prima di iniziare il cammino della salvezza: senza libertà. E senza libertà non si può essere santi. La libertà è la condizione per poter camminare guardando la luce avanti. Non entrare negli schemi della mondanità: camminare avanti, guardando la luce che è la promessa, in speranza; questa è quella promessa come il popolo di Dio nel deserto: quando guardavano avanti andavano bene; quando veniva loro la nostalgia perché non potevano mangiare le cose buone che davano loro lì, sbagliavano e dimenticavano che lì non avevano libertà".