"Guai a voi ricchi! Se uno oggi facesse una predica così, sui giornali, il giorno dopo: Quel prete è comunista! Ma la povertà è al centro del Vangelo. La predica sulla povertà è al centro della predica di Gesù: la carta identitaria con la quale si presenta Gesù quando torna a Nazareth, nella sinagoga, è: Lo Spirito è su di me, sono stato inviato ad annunciare il Vangelo, la Buona Novella, ai poveri, il lieto annunzio ai poveri. Ma sempre nella storia abbiamo avuto questa debolezza di cercare di togliere questa predica sulla povertà credendo che è una cosa sociale, politica. No! E’ Vangelo puro". Lo ha ribadito il Papa, stamane, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.

Nell'omelia - secondo quanto diffuso da Vatican News - il Papa punta il dito contro il dio denaro. "Anche qui in Italia - spiega - per salvare i grandi capitali si lascia la gente senza lavoro. Va contro il secondo comandamento e chi fa questo: guai a voi! Non io, Gesù. Guai a voi che sfruttate la gente, che sfruttate il lavoro, che pagate in nero, che non pagate il contributo per la pensione, che non date le vacanze. Guai a voi! Fare sconti, fare truffe su quello che si deve pagare, sullo stipendio, è peccato, è peccato. Questa ingiustizia è peccato mortale. Non sei in grazia di Dio. Non lo dico io, lo dice Gesù, lo dice l’apostolo Giacomo. Per questo le ricchezze ti allontanano dal secondo comandamento, dall’amore al prossimo".

"Per essere libero davanti alle ricchezze - conclude Papa Francesco - devi prendere distanza e pregare il Signore. Se il Signore ti ha dato ricchezze è per darle agli altri, per fare a nome suo tante cose di bene per gli altri. Ma le ricchezze hanno questa capacità di sedurre noi e in questa seduzione noi cadiamo, siamo schiavi delle ricchezze".