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Papa Francesco spiega perché andare a Messa la domenica

Papa Francesco in Aula Paolo VI |  | Lucia Ballester, ACI Group Papa Francesco in Aula Paolo VI | | Lucia Ballester, ACI Group

Riprendendo le catechesi sull’importanza della Messa, Papa Francesco, durante l’Udienza Generale odierna in Aula Paolo VI, spiega i motivi principali sul perché partecipare alla Messa il giorno della Domenica. La prima risposta del Pontefice è chiara: “Noi cristiani andiamo a Messa la domenica per incontrare il Signore risorto, o meglio per lasciarci incontrare da Lui, ascoltare la sua parola, nutrirci alla sua mensa, e così diventare Chiesa, ossia suo mistico Corpo vivente oggi nel mondo”.

“Che domenica è, per un cristiano, quella in cui manca l’incontro con il Signore?” dice ancora il Papa ricalcando la sua posizione.

“L’astensione domenicale dal lavoro non esisteva nei primi secoli: è un apporto specifico del cristianesimo – osserva Francesco - per tradizione biblica gli ebrei riposano il sabato, mentre nella società romana non era previsto un giorno settimanale di astensione dai lavori servili. Fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi, animato dall’Eucaristia, a fare della domenica quasi universalmente il giorno del riposo”.

“Cosa possiamo rispondere a chi dice che non serve andare a Messa, nemmeno la domenica, perché l’importante è vivere bene, amare il prossimo?” Si domanda il Pontefice argentino. La risposta arriva subito: “Ma come possiamo praticare il Vangelo senza attingere l’energia necessaria per farlo, una domenica dopo l’altra, alla fonte inesauribile dell’Eucaristia? Non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero bisogno.

In conclusione, perché andare a Messa la domenica? Il Papa conclude la sua catechesi odierna: “Non basta rispondere che è un precetto della Chiesa; questo aiuta a custodirne il valore, ma da solo non basta. Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo comandamento, e così essere suoi testimoni credibili”.

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