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Pio XII e l'enciclica per la pace in Palestina

Papa Pio XII con un gruppo di fedeli |  | Wikicommons pubblico dominio Papa Pio XII con un gruppo di fedeli | | Wikicommons pubblico dominio

70 anni fa - correva l’anno 1948 - infuriava in Palestina il primo conflitto arabo-israeliano, successivo alla dichiarazione di indipendenza di Israele, proclamata solennemente da David Ben Gurion il 15 maggio di quell’anno. 

E di fronte alla guerra che insanguinava le strade e i luoghi in cui Gesù Cristo aveva camminato, Papa Pio XII decise di scrivere l’enciclica In Multiplicibus Curis, per ottenere preghiere in favore della pace in Palestina. 

Di fronte alla distruzione della guerra il Papa - scrivendo con il pluralis maiestatis - assicurava: “Noi non Ci siamo rinchiusi nel Nostro dolore, ma abbiamo fatto quanto era in Nostro potere per cercare di apportarvi rimedio”.

“Senza discostarCi - assicurava Papa Pacelli - dall’attitudine di imparzialità impostaCi dal Nostro ministero apostolico che Ci colloca al di sopra dei conflitti dai quali è agitata la società umana, non mancammo di adoperarci, nella misura che dipendeva da Noi e secondo le possibilità che si sono offerte, per il trionfo della giustizia e della pace in Palestina e per il rispetto e la tutela dei luoghi santi”.

Attraverso le preghiere per la pace “possa così - concludeva Pio XII - sorgere presto il giorno in cui gli uomini abbiano di nuovo la possibilità di accorrere in pio pellegrinaggio ai luoghi santi per ritrovare svelato in quei monumenti viventi dell'Amore, che si sublima nel sacrificio della vita per i fratelli, il grande segreto della pacifica convivenza umana”.

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