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Prendere il largo, con Gesù. V Domenica del Tempo Ordinario

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

Il Vangelo della domenica | Il Vangelo della domenica | Credit pd Il Vangelo della domenica | Il Vangelo della domenica | Credit pd

Il Vangelo di questa domenica ci porta sulle rive del lago di Genèsaret, dove una folla, assetata di verità, si accalca attorno a Gesù per ascoltare la Sua Parola. L’insegnamento di Cristo non è mai distante, astratto o formale. Egli entra nella vita concreta delle persone, condivide le loro fatiche, le loro speranze e le loro delusioni. E proprio per questo sale sulla barca di Pietro. Lui e i suoi compagni sono reduci da una notte di faticoso e improduttivo lavoro. Sono stanchi e scoraggiati dall’ennesima fatica senza risultato

Quante volte anche noi ci ritroviamo in questa stessa situazione: abbiamo investito tempo, energie, affetti, impegno nei nostri progetti, nelle relazioni, nel lavoro, nell’educazione dei figli e ci siamo ritrovati con le reti vuote, con il cuore appesantito dalla delusione! Sono i momenti in cui tutto sembra vano, in cui la speranza vacilla e la tentazione di arrendersi si fa più forte. Ma è proprio lì, nel cuore della nostra fatica, che il Signore ci viene incontro. Gesù si rivolge a Pietro con un invito audace, quasi paradossale: "Prendi il largo e gettate le reti per la pesca". Pietro sa bene che non è il momento giusto: di giorno non si pesca, lo insegna l’esperienza, la logica, il buon senso. Ma nonostante questo accetta la sfida: "Sulla tua parola, getterò le reti”

E accade l’inimmaginabile. Le reti si riempiono oltre misura, fino a sfiorare la rottura. Dove regnava la fatica, esplode l’abbondanza; dove c’era frustrazione, irrompe il miracolo. Quando si lascia spazio al Signore nella nostra vita, quando affidiamo a Lui le nostre fatiche e i nostri fallimenti, accade l’imprevedibile: ciò che sembrava perso si riempie di vita, ciò che sembrava sterile porta frutto. Pietro è sopraffatto. Si inginocchia e dice: "Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore!". È il grido di chi scopre la grandezza di Dio e nello stesso tempo la propria miseria. Ma Gesù non si allontana, anzi lo chiama ancora più vicino: "Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini".

Pietro viene chiamato nonostante le sue fragilità. E così è anche per ciascuno di noi. Il Signore ci ha chiamati alla fede non perché siamo perfetti, ma perché il suo amore è in grado di trasformarci: “Dio non sceglie i capaci, ma rende capaci coloro che sceglie”.

Questa Parola oggi ci interpella. Gesù ci invita a non rimanere bloccati nelle nostre sicurezze, nelle nostre delusioni o nei nostri schemi umani. Ci chiede di avere il coraggio di osare, di fidarci di Lui, anche quando tutto sembra suggerire il contrario. Il Signore oggi sale anche nella nostra barca e ci dice: "Non temere. Prendi il largo.” Abbiamo il coraggio di fidarci? Siamo disposti a gettare ancora le reti anche se ci sembra inutile?

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Chiediamo alla Vergine Maria, Stella del Mare che ci guidi e ci accompagni nella navigazione della vita. Certi che con Cristo e con lei a bordo della nostra barca ogni tempesta si trasforma in bonaccia e ogni notte si apre alla luce dell’aurora.