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Presepe di Natale in Vaticano, la Bosnia Erzegovina lo sponsorizzerà

La presidenza ha annunciato la decisione di sponsorizzare il Presepe lo scorso 10 giugno. La notizia, però, ha suscitato anche le proteste dei cattolici

Presepe e albero a San Pietro | Il Presepe e l'Albero di Natale in piazza San Pietro nel 2015  | Daniel Ibanez / ACI Group Presepe e albero a San Pietro | Il Presepe e l'Albero di Natale in piazza San Pietro nel 2015 | Daniel Ibanez / ACI Group

Nella sessione di mercoledì 10 giugno, la presidenza della Bosnia ed Erzegovina ha accettato di sponsorizzare il Presepe natalizio che sarà posto in San Pietro in Vaticano nel 2020”. Con uno scarno comunicato, diffuso sulle agenzie di stampa locali e rimbalzato senza troppa eco sui media, la decisione della Bosnia Erzegovina di sponsorizzare il Presepe in Vaticano è stata annunciata. Non senza polemiche, specialmente da parte cattolica. Perché la decisione della presidenza sembra una mossa politica, che serve da un lato ad avvicinare il Paese all’Europa e alle tradizioni europee, e dall’altro a mettere da parte i problemi con la componente cattolica del Paese.

Per comprendere la ragione del dibattito di fronte ad una decisione che non sembra essere controversa, si deve andare a vedere la strutturazione dello Stato della Bosnia Erzegovina. La presidenza è tripartita, e i tre presidenti sono chiamati a rappresentare le tre etnie principali del Paese: quella bosgnacca (musulmana), quella serba (ortodossa) e quella croata (cattolica).

Attualmente, i tre presidenti sono Milorad Dodik, che rappresenta la componente serba, Šerif Džaferovic per il gruppo bosgnacco Željko Komšic per il gruppo croato. Questi non è stato eletto con il voto dei croati, bensì da quello dei musulmani, grazie ad uno stratagemma permesso dalla legge elettorale e organizzato dalla dirigenza dell’SDA, dimostratosi vincente già nel 2006 e nel 2010.

L’assenza di un rappresentante croato crea delle tensioni, e da tempo i cattolici croati sono protagonisti di un esodo silenzioso, più volte denunciato dal Cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, che ha chiesto anche “eguale cittadinanza” per tutti.

Il comunicato della presidenza croata del 10 giugno sottolineava anche che “con questa decisione, la Bosnia ed Erzegovina parteciperà per la prima volta alla celebrazione della più lieta festa cattolica. Il presepe sarà installato in piazza San Pietro dal 10 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021”.

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La tradizione del presepe in piazza San Pietro è iniziata nel 1982, quando San Giovanni Paolo II volle l’allestimento di fronte l’obelisco, facendo così entrare le tradizioni popolari nella più popolare piazza del mondo. Prima, solo gli ambienti interni vaticani avevano tradizioni natalizie.

La decisione ha suscitato un ampio dibattito. Dal punto di vista politico, si tratta per la Bosnia anche di un modo simbolico di mostrarsi vicina alle tradizioni dei Paesi dell’Unione Europea, e non è mistero che Sarajevo voglia da tempo entrare.

La notizia, però, colpisce la comunità cattolica locale.

Don Josi Vajdner, direttore di Katolički tjednik, ha invece attaccato l’iniziativa del governo, lamentando che non esiste un legittimo membro croato nella presidenza della Bosnia Erzegovina, notando che l’operazione è una strumentalizzazione politica da parte chi ha, in passato, attaccato pesantemente la Chiesa cattolica. Don Vajder ha anche sostenuto che “invece di investire denaro in tale iniziativa, sarebbe meglio fare uno sforzo e restituire alla Chiesa cattolica ciò che i comunisti hanno rubato dopo la seconda guerra mondiale”.

Di certo, l’iniziativa è anche intesa a migliorare le relazioni tra Bosnia e Santa Sede, aperte dall’anno dell’indipendenza di Sarajevo nel 1992. Papa Francesco ha visitato Sarajevo il 7 giugno 2015.

I presepi di piazza San Pietro (disegnati da personale qualificato del Vaticano) sotto Giovanni Paolo II si sono ispirati alla classica capanna con tetto a falde, mentre con Benedetto XVI si sono arricchiti di personaggi e attività.

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Fino al 2012, le statue del Presepe in piazza San Pietro erano tradizionalmente quelle del complesso di Sant’Andrea della Valle a Roma. Nel 2012, Benedetto XVI ricevette in dono – e fu esposto – un presepe dalla Basilicata, e da allora sono stati diversi i Presepi costruiti ed esposti in piazza San Pietro. Tra gli ultimi, va ricordato il presepe trentino di Tesero del 2015, quello proveniente da Malta nel 2016, il presepe di sabbia di Jesolo del 2018 e quello proveniente dal villaggio di Scurelle nel 2019.