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Quarta predica di Quaresima, Cantalamessa: la presenza reale di Gesù nell'Eucaristia

Il Cardinale Cantalamessa ha tenuto la quarta meditazione del tempo di Quaresima alla presenza di Papa Francesco in Aula Paolo VI . Continua la catechesi 2022 dal tema: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo”

Predica di Quaresima |  | Vatican Media / ACI Group Predica di Quaresima | | Vatican Media / ACI Group

Il Cardinale Cantalamessa ha tenuto la quarta meditazione del tempo di Quaresima alla presenza di Papa Francesco in Aula Paolo VI . Continua la catechesi 2022 dal tema: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo”. "Dopo le nostre catechesi mistagogiche sulle tre parti della Messa –la liturgia della parola, la consacrazione e la comunione – meditiamo oggi sull’Eucaristia come presenza reale di Cristo nella Chiesa", dice il predicatore pontificio.

"Come affrontare un mistero così alto e così inaccessibile? Ci vengono subito alla mente le infinite teorie e discussioni esistenti intorno a esso, le divergenze tra cattolici e protestanti, tra latini e ortodossi, che riempivano i libri sui quali abbiamo studiato teologia noi che abbiamo una certa età, e siamo tentati di pensare che è impossibile dire ancora qualcosa di questo mistero che possa edificare la nostra fede e riscaldare il nostro cuore, senza scivolare inevitabilmente nella polemica interconfessionale", commenta il Cardinale.

"Ma è proprio questa l’opera meravigliosa che lo Spirito Santo sta compiendo ai nostri giorni tra tutti i cristiani - sottolinea il cappuccino - Egli ci spinge a riconoscere quanta parte avevano, nelle nostre dispute eucaristiche, la presunzione umana di poter racchiudere il mistero in una teoria o, addirittura, in una parola, come pure la volontà di prevalere sull’avversario. Ci spinge a pentirci di aver ridotto il supremo pegno d’amore e di unità lasciatoci da nostro Signore ad oggetto privilegiato dei nostri alterchi".

"Andiamo, dunque, a visitare, con questo spirito, le tre principali tradizioni eucaristiche – latina, ortodossa e protestante – per edificarci delle ricchezze di ognuna e riunire tutte nel tesoro comune della Chiesa. L’idea che, alla fine, avremo del mistero della presenza reale risulterà più ricca e più viva", spiega il Cardinale alla Curia e al Papa.

"Possiamo parlare, nella visione latina, di un realismo cristologico. “Cristologico”, perché tutta l’attenzione è rivolta qui a Cristo, visto sia nella sua esistenza storica e incarnata che in quella di Risorto; Cristo è sia l’oggetto che il soggetto dell’Eucaristia, cioè colui che è realizzato nell’Eucaristia e colui che realizza l’Eucaristia", inizia il cappuccino.

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"La teologia latina presenta tante ricchezze, ma non esaurisce – né potrebbe farlo – il mistero. È mancato ad essa, almeno in passato, il dovuto rilievo allo Spirito Santo, che pure è essenziale per capire l’Eucaristia. Ecco, allora, che ci volgiamo verso l’Oriente, per interrogare la tradizione ortodossa, con animo, però, ben diverso da un tempo: non più inquieti per la differenza, ma felici per il completamento che essa arreca alla nostra visione latina. Nella tradizione ortodossa, infatti, è messa in piena luce l’azione dello Spirito Santo nella celebrazione eucaristica", continua il Cardinale.

"La tradizione latina ha messo in luce “chi” è presente nell’Eucaristia, Cristo; la tradizione ortodossa ha messo in luce “da chi” è operata la sua presenza, dallo Spirito Santo; la teologia protestante mette in luce “su chi” opera tale presenza. In altre parole, a quali condizioni, il sacramento opera, di fatto, in chi lo riceve, quello che significa. Queste condizioni sono diverse, ma si riassumono in una parola: la fede", spiega il predicatore.

"La fede è necessaria perché la presenza di Gesù nell’Eucaristia sia, non soltanto “reale”, ma anche “personale”, cioè da persona a persona. Altro è infatti “esserci” e altro “essere presente”. La presenza suppone uno che è presente e uno al quale è presente; suppone comunicazione reciproca, lo scambio tra due soggetti liberi, che si accorgono l’uno dell’altro. È molto di più, quindi, che non il semplice essere in un certo luogo", conclude infine il Cardinale Cantalamessa.

La quinta ed ultima predica di Quaresima avrà luogo venerdì 8 aprile 2022.