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Quella scala romana dove si prega pensando alla Passione di Cristo

Alcune immagini dei restauri della Scala Santa  |  | Musei Vaticani
Alcune immagini dei restauri della Scala Santa | | Musei Vaticani
Alcune immagini dei restauri della Scala Santa  |  | Musei Vaticani
Alcune immagini dei restauri della Scala Santa | | Musei Vaticani
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Alcune immagini dei restauri della Scala Santa | | Musei Vaticani
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Alcune immagini dei restauri della Scala Santa | | Musei Vaticani
Alcune immagini dei restauri della Scala Santa  |  | Musei Vaticani
Alcune immagini dei restauri della Scala Santa | | Musei Vaticani

Una scala di marmo, consumata dai milioni di pellegrini che nei secoli l’hanno percorsa in ginocchio pensando che fosse la scala del Palazzo di Pilato dove era passato Gesù e che fosse arrivata a Roma grazie a Sant’ Elena.

E’ la “ Scala Santa “ di Roma, a pochi passi della basilica di san Giovanni in Laterano.

Dopo un completo restauro fino a Pentecoste sarà visibile senza il rivestimento protettivo in legno.

Che sia davvero la scala del Palazzo di Pilato non ci sono prove documentali o archeologiche. Si sa solo che a metà del 1400 venne spostata dove è adesso da Domenico Fontana per volontà di Sisto V che aveva fatto abbattere parte del vecchio edificio medioevale del Patriarchio, la sede dei Papi in Laterano. 

Nella parte restante con la Cappella del Sancta Santorum che accoglieva le reliquie più venerate, il Papa aveva voluto anche questa scala altrettanto venerata. 28 scalini di marmo orientale dove la pietà popolare voleva che fossero visibili anche alcune gocce del sangue di Gesù.

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Al di là della storicità la scala ha il valore della grande devozione popolare.

Tanto che l’edificio venne custodito e abbellito da affreschi e da una facciata ( ancora in restuaro) di grande eleganza.

Pio IX per rafforzare il culto della Passione di Cristo la affidò alla cura pastorale dei Padri Passionisti.

Dalla fine degli anni ’90 del ‘ 900 sono iniziate delle campagne di restauro di tutto l’edificio e ora si è arrivati alla Scala. Emozionante anche il ritrovamento di una moltitudine di biglietti manoscritti, ex voto, monete e fotografie lasciati dai fedeli, ora conservati dai Padri Passionisti.

La cura dei restauri è stata affidata ai Musei Vaticani. Dopo il restauro dell’antica cappella papale del Sancta Santorum, dall’anno 2000 è stato attivato il progetto di restauro di tutti gli affreschi e le decorazioni realizzate negli ambienti che Sisto V edificò fra il 1588 e il 1590, a cominciare dalla Cappella di San Silvestro.

Oltre alla sponsorizzazione dei Patrons dei Musei Vaticani i restauro della Scala Santa è stato reso possibile dal lascito di una fedele: Lucia Caprara.

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Dopo il termine del restauro di tutto il ciclo decorativo e della Scala Santa stessa, la cui fine dei lavori è prevista per Pasqua 2020, il santuario dedicato alla Passione di Cristo tornerà a rivivere con le sue antiche sembianze come importante testimonianza storica e culturale dell'operato di papa Sisto V e rinnovato punto di riferimento per i fedeli di tutto il mondo.

Ieri pomeriggio il momento della riapertura è stato segnata dalla benedizione della scala e della messa celebrata dal Vicario della Diocesi di Roma il cardinale Angelo De Donatis.