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Santa Maria Maggiore, un dono dall’Ucraina nel segno dei Santi Cirillo e Metodio

Lo scorso 13 novembre, l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina Sviatoslav Shevchuk ha benedetto una icona di Maria Salus Populi Romani in Santa Maria Maggiore

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk | Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk in Santa Maria Maggiore, davanti alla copia di Maria Salus Populi Romani, 13 novembre 2021 | AG / ACI Group Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk | Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk in Santa Maria Maggiore, davanti alla copia di Maria Salus Populi Romani, 13 novembre 2021 | AG / ACI Group

Si conclude oggi, con un incontro in Segreteria di Stato, l’intensa settimana dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk a Roma. Il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina è stato a Roma una settimana, ha avuto vari incontri istituzionali, un vis a vis con Papa Francesco l’11 novembre, e ha soprattutto visitato Santa Maria Maggiore, dove insieme al Cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della Basilica, ha benedetto una copia dell’icona di Maria Salus Populi Romani e una targa in ricordo dell’opera dei Santi Cirillo e Metodio.

Quello a Santa Maria Maggiore è stato un appuntamento dai forti connotati simbolici, a partire dal dono della copia dell’icona di Maria Salus Populi Romani, custodita nella Basilica e che la leggenda attribuisce persino a San Luca. “Noi in Ucraina – ha detto l’arcivescovo maggiore - stiamo aspettando il Santo Padre e crediamo che prima di venire da noi, verrà qui per portare ai piedi della Madre di Dio la sofferenza e la speranza del nostro popolo".

Secondo il Cardinale Rylko, il dono dell’icona diventa un ponte delle unione spirituale della Chiesa Greco Catttolica Ucraina alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Sua Beatitudine Shevchuk ha invece indicato due gesti simbolici compiuti dai Santi Cirillo e Metodio nell’868: il recupero delle reliquie di San Clemente, martirizzato nella moderna Crimea, e la traduzione in slavonico ecclesiastico dei libri che i fratelli preparavano per la loro missione. Sono due gesti – ha detto l’arcivescovo maggiore Shevchuk. – che gli storici di oggi interpretano come “il segno di un legame speciale tra le Chiese d’Occidente e di Oriente”.

Sua Beatitudine Shevchuk ha anche ricordato la drammatica situazione in Ucraina, Bielorussia e Polonia, "dove anche il volto di un emigrante è usato per provocare aggressione e odio". "Ecco perché - ha sottolineato - dobbiamo ricorrere alla Madre di Dio nelle nostre preghiere per la guarigione delle ferite del passato e del presente".

Il tema non è stato toccato, almeno stando ad un comunicato della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nell’incontro tra Papa Francesco e l’arcivescovo maggiore Shevchuk, avvenuto l’11 novembre.

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Nell’incontro, Beatitudine ha ringraziato il Papa per la proclamazione del Sinodo sulla sinodalità, notando come la Chiesa Greco Cattolica Ucraina lotta per mantenere il suo Sinodo anche durante gli anni della Guerra Fredda, e spiegando come la sua Chiesa abbia mantenuto i collegamenti sinodali anche durante la pandemia. “Abbiamo iniziato – ha spiegato l’arcivescovo maggiore - a creare nuovi livelli di comunicazione e modalità di comunione nella nostra Chiesa. Ancor prima della pandemia, nelle nostre eparchie e negli esarcati di tutto il mondo si sono tenuti i concili eparchiali, le sessioni regolari dei quali sono continuate online, come da nostre istruzioni”.

Papa Francesco e Sua Beatitudine Shevchuk hanno anche parlato della “situazione umanitaria in Ucraina nelle condizioni di pandemia”, e l’arcivescovo maggiore ha spiegato che “l’attuale spazio post-sovietico vive nelle condizioni in cui i ricchi diventano ancora più ricchi mentre i poveri si fanno sempre più poveri. Un piccolo gruppo oligarchico si arricchisce distruggendo le piccole e le medie imprese, la classe media di fatto sta scomparendo, avviene un rapido impoverimento della popolazione, la gente ha paura dell'inverno, e i prezzi salgono. Inoltre, la situazione è aggravata dalla guerra energetica contro l'Ucraina. A questi problemi si aggiunge il problema della guerra nell'est dell'Ucraina, che non si ferma dal 2014”.

Il Capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha anche ringraziato Papa Francesco per le sue costanti preghiere e il suo sostegno all'Ucraina, sottolineando che “il Progetto ‘Papa per l’Ucraina' non solo è diventato un reale strumento della Vostra solidarietà con il nostro popolo, ma ha anche aiutato la nostra Caritas Ucraina a sviluppare la propria rete di beneficenza, in particolare nel Donbas”.

Sua Beatitudine Shevchuk ha sollevato anche il tema dell'emigrazione, ricordando che negli anni dell'indipendenza circa 10 milioni di persone hanno lasciato l'Ucraina. “Dalle prime ondate migratorie fino ad oggi, la nostra Chiesa continua a seguire i suoi fedeli. Questo è il motto della prossima sessione del nostro Consiglio Patriarcale: ‘La tua Chiesa è sempre e ovunque con te’.” La Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha febbraio 2020, ha nominato Stepan Sus vescovo con il solo compito di occuparsi dei migranti.

Papa Francesco ha apprezzato molto l’impegno pastorale della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, e affermato che “questo è il vero cammino sinodale in atto, quando cercate i tuoi fedeli, li seguite e fate il possibile per servirli”.

In questo contesto, Sua Beatitudine Shevchuk ha ringraziato il Papa per l'istituzione dell'Esarcato Apostolico per i greco-cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, e ha illustrato le necessità pastorali della Chiesa Greco Cattolica Ucraina in altri Paesi, laddove “i nostri fedeli hanno bisogno della presenza della loro Chiesa e di nuovi modi, più efficaci, per organizzare la nostra vita ecclesiale”.

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L’ultima riunione del Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha prodotto la lettera pastorale “La speranza cui ci chiama il Signore”, che ha alla base l’idea di conversione pastorale, ha spiegato sua Beatitudine al Papa, con la volontà di cambiare “le modalità della cura pastorale, dei rapporti tra vescovi e clero, tra sacerdoti e fedeli e anche quello di essere Chiesa”.

“Una delle priorità del piano pastorale - ha detto sua Beatitudine Shevchuk - “è la guarigione di numerose ferite: quelle provocate in diversi periodi della storia del nostro popolo, e quelle moderne, causate dall'abuso del potere ecclesiale, eccetera”. Queste ferite hanno bisogno di essere rimarginate al più presto possibile. Desideriamo chinarci sulle ferite dell’essere umano di oggi, essere sensibili ai suoi bisogni, fargli scoprire la cura della Grazia divina e dei Sacramenti”.

Centrale, per Sua Beatitudine Shevchuk, la cura della famiglia, considerata “l'ospedale più efficace per curare i malati di coronavirus”, perché “non si può parlare di una parrocchia vivente senza la famiglia, la cellula primaria della sua vita. Solo così la parrocchia può diventare inclusiva ed essere al servizio dell'uomo moderno”.

Un altro tema ha riguardato l’azione della Chiesa Greco Cattolica Ucraina per le fasce più povere ed emarginate della popolazione, con l’azione “Sfama il povero”.

Da parte sua, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del ministero pastorale della Chiesa Greco Cattolica Ucraina nell'attuale crisi pandemica, e ha ringraziato per il suo significativo contributo al processo sinodale della Chiesa cattolica.