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Segreteria per la Comunicazione, tre laici tra i membri

Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Bohumil Petrik / ACI Group Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Bohumil Petrik / ACI Group

Ci sono anche tre laici tra i membri della Segreteria per la Comunicazione che Papa Francesco ha nominato il 13 luglio. Ed è questa una delle novità della riforma di Papa Francesco. Già quando venne annunciato il nuovo dicastero Famiglia, Laici e Vita, lo statuto prevedeva la possibilità di membri laici, ed era una novità: secondo la Pastor Bonus, la costituzione pastorale che regola le funzioni e i compiti degli uffici di Curia, i membri dovevano essere sempre prelati, mentre i consultori potevano anche essere laici. Ora, anche i membri del dicastero possono non essere sacerdoti. E così è per i membri appena nominati al dicastero che si occupa della comunicazione vaticana. 

Le nomine della Segreteria per la Comunicazione rendono concreto un impegno che non solo era contenuto negli Statuti del nuovo dicastero, ma che si leggeva in trasparenza già in alcune scelte del Pontificato: la prima, quella di dare Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia Commissione dell’America Latina, l’incarico di vicepresidente, generalmente dato ad un arcivescovo; la seconda, che riguarda proprio la riforma dei media, è nelle nomine di direttore e vicedirettore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke e Paloma Garcia Ovejero.

Chi sono i tre laici nominati alla Segreteria per la Comunicazione? Spicca, innanzitutto, il nome di Kim Daniels, consulente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America per la commissione ad hoc sulla libertà religiosa. Per un breve periodo, Kim Daniels è stata anche portavoce della presidenza, e viene da Catholic Voices, il network di comunicatori cattolici, e da varie esperienze nel campo della politica e della libertà religiosa: è considerata ‘l’ideologa della politica interna’ della candidata alla vicepresidenza USA di Sarah Palin (dal 2009 al 2010), ha lavorato al Thomas More Law Center, e poi è stata anche per un breve periodo portavoce del presidente della Conferenza Episcopale USA.

Altra donna e laica nominata come membro è Leticia Soberòn Mainero, psicologa ed esperta di comunicazione: è stata consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che ora viene assorbito dalla Segreteria per la Comunicazione, ma soprattutto è stata coinvolta come esperto senior internazionale nella cosiddetta “Commissione Patton”, la prima commissione incaricata di pensare una riforma dei media vaticani che era guidata da Lord Christopher Patton.

Il terzo membro laico del dicastero è Markus Schaechter: insegna etica nei mass media e nella società presso la Facoltà di Filosofia di Monaco, ed ha una certa carriera accademica, ma prima ha scalato posizioni nella ZDF, la tv di Stato tedesca, di cui è stato anche direttore dal 2002 al 2012.

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Tra i membri ecclesiastici, da notare la presenza del Cardinal Beniamino Stella, prefetto della Congregazione del Clero, e Leonardo Sandri, pPrefetto della Congregazione delle Chiese Orientali; e poi dei cardinali Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia; John Njue, arcivescovo di Nairobi (Kenya); Chilby Langlois, vescovo di Les Cayes (Haiti) e Charels Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar). La composizione dei cardinali fa notare una attenzione verso il mondo delle Chiese di Oriente, ma anche una certa attenzione al Sud del Mondo.

Tra vescovi e arcivescovi, Diarmuid Martin di Dublino porterà non solo la sua esperienza di pastore, ma anche quella di Segreterio del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, mettendo in luce i grandi temi internazionali; Marcello Semeraro, di Albano, non è solo un amico e collaboratore del Papa (nonché Segretario del Consiglio dei Cardinali), ma anche presidente dal 2007 della Nuova Avvenire Editoriale, società che funge da editore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. L’Europa è poi rappresentata dal vescovo di Pontoise, Stanislas Lalanne, che recentemente è stato contestato per alcune dichiarazioni sulla pedifilia; dall’ausiliare di Lisbona Nuno Bras da Silva; e da Gines Raomn Garcian Beltran, vescovo di Guadix, che è anche uno specialista di diritto matrimoniale ed è stato “difensore del Vincolo” presso la cattedrale di Almeria.

L’Est europa è ancora rappresentato da Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius (Lituania ), mentre l’Oriente è rappresentato dal vescovo di My Tho (Vietnam) Pierre Nguyen van Kham.

Una composizione variegata per un dicastero che si appresta non solo a riformare e razionalizzare il comparto media del Vaticano, ma che è anche chiamato a coordinare i contenuti e le informazioni provenienti non solo dal Vaticano, ma anche dalle Chiese locali.