Roma , sabato, 20. dicembre, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Alcune settimane fa a Roma è stato presentato il volume 'Maria che scende dal treno' della giornalista ed autrice teatrale Anna Mirella Taranto, con la prefazione del cardinale Baldassare Reina , vicario generale della diocesi di Roma, che ha affermato: “Sapere che c'è una realtà che si occupa delle donne che hanno bisogno di assistenza è un segno di speranza per tutta la Chiesa… Queste 12 storie raccontate nel libro ci interpellano tutti, laddove il nostro compito di cristiani è stare accanto alle persone che soffrire”.
Da parte sua, Simona Saladini , presidente nazionale di Acisjf, ha riconosciuto la capacità dell'associazione di “cambiare, riconoscendo i bisogni ei segni dei tempi, contribuendo così come movimento cattolico all'emancipazione delle donne, a fronte dei tanti modi in cui la povertà si manifesta: non solo quella dei migranti ma anche di tante italiane”, accolte oggi grazie all'opera di 16 comitati e 13 case che in Italia offrono 530 posti letto. Quindi il volume è composto da dodici storie, che raccontano, in forma di brevi monologhi ed interviste, questa storia di accoglienza e di fede, intrecciando ricordi di oltre un secolo di cammino dell'associazione. Infatti più di 100 anni fa le volontarie intervenivano nelle stazioni, lungo i binari, per aiutare donne senza tetto e madri sole; oggi continuano ad accogliere nelle periferie delle città e del mondo donne vittime di violenza, povertà e disagio.
E proprio un excursus storico è quello che ha compiuto nel suo intervento la prof.ssa Marialuisa Sergio, docente di Storia contemporanea all'Università Roma Tre, passando attraverso 'guerre, migrazioni e crisi economiche', e ponendo in luce quanto, per oltre un secolo, Acisjf abbia agito “all'insegna delle '3 A' ossia accoglienza, ascolto e accompagnamento, sul solco tracciato dall'enciclica 'Rerum novarum' di papa Leone XIII, non solo facendo assistenzialismo ma ricercando il bene contro ogni individualismo. Si tratta non solo di un accompagnamento delle fragilità della persona ma anche di renderle protagonista del proprio destino, mediante la relazione e l'alleanza”. Sono state affidate a monsignor Andrea Manto , assistente ecclesiastico nazionale Acisjf, le conclusioni della giornata: “Questo libro e la sua lettura ci insegnano che ognuno di noi può donare una goccia di speranza: così si formano quel fiume e quel mare che portano a tutti fiducia, speranza e voglia di rinascere”. Al termine dell'incontro sono state consegnate dai presidenti delle sedi dell'associazione in Italia, le 'valigie della speranza', nate in collaborazione con la Caritas, ossia un contributo destinato al sostegno di una specifica situazione di necessità





