Tolentino , sabato, 15. novembre, 2025 11:00 (ACI Stampa).
“Nell’ultima strofa del Cantico: ‘Laudato si’, mi Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullo homo vivente pò skappare’ Fratello Francesco ci ricorda che ogni esistenza umana ha un significato eterno, che ogni vita è preziosa. Per questo motivo il Centenario del Transito si presenta come un potente annuncio di vita e di speranza, proprio quando siamo agli sgoccioli dell’Anno Giubilare della Speranza: in una sorta di passaggio di testimone, il Transito di Francesco non è un tramonto, ma un’aurora: l’alba di una presenza che da otto secoli continua a illuminare il cammino dell’umanità secondo il cuore di Dio manifestato nel Vangelo del Signore Gesù”: questo è stato il messaggio del ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, fra Massimo Fusarelli, a chiusura dell’incontro internazionale ‘Il Cantico di frate Sole. Dall’Italia medievale alla Cina: storia, scambi culturali e traduzioni’, promosso dal Comitato ‘Beato Tommaso da Tolentino’ insieme alla Fondazione internazionale ‘Padre Matteo Ricci’, all’Università di Macerata, alla Pontificia Università Antonianum e all’Università Ca’ Foscari di Venezia, svoltosi a Tolentino, in provincia di Macerata, nell’ultimo giorno di ottobre.
Nel saluto iniziale l’ dell’arch. Franco Casadidio, presidente del Comitato ‘Beato Tommaso da Tolentino’, ha sottolineato le finalità del convegno che “intende esplorare il dialogo tra spiritualità francescana e cultura cinese, tracciando un percorso affascinante che dal cuore dell’Umbria e delle Marche giunge fino alla Cina, seguendo le tracce del messaggio di san Francesco.
Il Cantico è una lode a Dio ed alle sue creature che si snoda con intensità e vigore attraverso le sue opere, divenendo così anche un inno alla vita; è una preghiera permeata da una visione positiva della natura, poiché nel creato è riflessa l'immagine del Creatore: da ciò deriva il senso di fraternità fra l’uomo e tutto il creato, che molto si distanzia dal distacco e disprezzo per il mondo terreno: la creazione diventa così un grandioso mezzo di lode al Creatore”.
Dopo i saluti del sindaco della città, Mauro Sclavi, e del vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazareno Marconi, e l’introduzione musicale a cura della ‘Compagnia delle Laudi’ diretta dal maestro p. Lorenzo Del Bene, con un breve inquadramento storico del prof. Dario Grandoni, presidente della Fondazione internazionale ‘Padre Matteo Ricci’, p. Lorenzo Turchi, docente alla Pontificia Università Antonianum di Roma, ha affrontato l’origine ed il significato del testo sacro con l’intervento ‘La nascita del Cantico di Frate Sole’: “Il Cantico è una lode a Dio ed alle sue creature che si snoda con intensità e vigore attraverso le sue opere, divenendo così anche un inno alla vita; è una preghiera permeata da una visione positiva della natura, poiché nel creato è riflessa l’immagine del Creatore: da ciò deriva il senso di fraternità fra l’umano e tutto il creato, che molto si distanzia dal distacco e disprezzo per il mondo terreno: la creazione diventa così un grandioso mezzo di lode al Creatore”.
Mentre il prof. Roberto Lambertini, docente all’Università di Macerata, ha analizzato il contesto storico e religioso con ‘Laudato sì, mi Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore: Francesco e i Frati Minori di fronte ai conflitti della società medievale’, incentrando la riflessione sulla capacità dei francescani di ‘pacificare’ i dissidi all’interno delle città. Però l’intervento più atteso, che getta un ponte tra Occidente e Oriente, è stato quello della dott.ssa Raissa De Gruttola, ricercatrice all’Università Cà Foscari di Venezia, che con la relazione ‘Esperienze di traduzione del Francescani in Cina e la versione contemporanea del Cantico di Frate Sole’, ha illustrato come i missionari francescani abbiano operato in Estremo Oriente e come il celebre inno di san Francesco sia stato recepito e tradotto nella lingua e cultura cinese, arrivando fino ai giorni nostri con una traduzione di fra Taddeo Gao, pubblicata nel 2024.





