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Solidarietà per l'Ucraina, partono le raccolte degli aiuti. Dal Progetto Arca a Trastevere

Partono gli aiuti per l'Ucraina provata dalla guerra. Raccolte organizzate dal Progetto Arca, dalla parrocchia trasteverina di Roma, da Caritas Ungheria. Shevchuk: "L'amore genera eroi"

Okhtyrka, ~ 6: 00 Almeno 70 soldati ucraini sono stati uccisi dai bombardamenti di un'unità militare a Okhtyrka, nella regione di Sumy |  | Segretariato Arcivescovo Maggiore UGCC Roma
Okhtyrka, ~ 6: 00 Almeno 70 soldati ucraini sono stati uccisi dai bombardamenti di un'unità militare a Okhtyrka, nella regione di Sumy | | Segretariato Arcivescovo Maggiore UGCC Roma
I camion di Progetto Arca partono per l'Ucraina |  | Progetto Arca
I camion di Progetto Arca partono per l'Ucraina | | Progetto Arca

"Siamo partiti due giorni fa con 5 furgoni, compreso il nostro camper e la nostra Cucina mobile, carichi di materiale umanitario - tende e sacchi a pelo, abiti, prodotti per l'igiene in particolare per i bambini, alimenti vari - che distribuiremo quando giungeremo al campo allestito nella cittadina di Siret, in Romania, a 1 chilometro dal confine ucraino". Così il Presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia, racconta ad ACI stampa "gli aiuti" che stanno per arrivare in Ucraina grazie al lavoro di volontariato e di generosità degli amici del Progetto Arca. Ma non solo gli unici. Sono tanti coloro che si stanno adoperando per gli sfollati, i profughi, i cittadini ucraini messi a durissima prova dalla guerra.

"Saremo il primo aiuto che accoglierà i cittadini ucraini che passeranno il confine. Abbiamo organizzato in pochissimo tempo questa missione anche grazie agli amici di Remar (con cui abbiamo già collaborato nel recente passato come a Lesbo), che hanno attivato rapporti con le istituzioni locali per poter allestire lo spazio dedicato alla distribuzione di aiuti. Altri nostri operatori e volontari sono pronti per partire in caso di emergenza e nel frattempo organizziamo a Milano l'accoglienza dei profughi che arriveranno", dice ancora il Presidente Senigallia.

Un'altra raccolta di materiali utili per la sopravvivenza arriva da Trastevere. La parrocchia di San Francesco a Ripa insieme a Trastevere Attiva raccolgono medicine da banco, generi alimentari non deperibili in piazza San Francesco d' Assisi per giungere alla chiesa Ucraina di Santa Sofia in via Boccea. La chiesa ucraina a Roma da tempo sta raccogliendo tutto ciò che è possibile per i fratelli ucraini.

Non solo aiuti umanitari, ma anche raccolte fondi. Sono passati sette giorni dall’invasione dell’esercito russo e continuano i combattimenti e i pesanti bombardamenti in diverse zone del Paese, in particolare nella capitale Kyiv e a Kharkiv, la seconda città per numero di abitanti. "Lo scoppio della guerra in Ucraina è un grande dramma che ha colpito la società locale e tutta l’Europa”, afferma don Marcin Kaznowski, salesiano missionario, “i nostri confratelli salesiani a Odessa, a Przemyślanya, a Bóbrka e a Korosteszów sono tra coloro la cui vita è a rischio, ma tutti mi hanno informato di essere pronti a rimanere lì per accompagnare i loro fedeli e i giovani a loro affidati in questo momento difficile.”

"I salesiani ci hanno chiesto un aiuto immediato per garantire acqua, alimenti a lunga conservazione (cibo in scatola, riso, polenta, pasta, vasetti per bambini) alle persone accolte nei rifugi. Hanno bisogno di materassi, letti, sacchi a pelo, coperte termiche e stuoie per dormire, oltre a prodotti per l’igiene personale (saponi, dentifricio, spazzolini e pannolini) e materiale medico come bende, cerotti, disinfettanti e soluzioni saline", si legge sul sito di Missioni Don Bosco. https://dona.missionidonbosco.org/emergenza-ucraina/ Questo è il link per chiunque volesse donare.

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C'è anche il dramma dei profughi di guerra. Caritas Ungheria, in collaborazione con Caritas diocesana di Nyíregyházi e Caritas diocesana di Debrecen-Nyíregyháza, sta affrontando il problema dei rifugiati provenienti dall’Ucraina. Il racconto dei volontari è drammatico: “vengono da noi mamme e nonne ucraine con tanti bambini, inoltre ci sono molti studenti universitari africani e indiani, dei quali dobbiamo aiutare il transito. Cerchiamo di soddisfare i nuovi arrivati (acqua, panini, tè). Li trasporteremo anche nei luoghi richiesti: stazioni ferroviarie, insediamenti più grandi. Alcuni di loro hanno bisogno di riposo, possono dormire, avere cibo e aiuto logistico. Cerchiamo anche di raggiungere i loro parenti, che sono rimasti in Ucraina”.

La Caritas della diocesi di Vittorio Veneto, per citarne una delle tante diocesi italiane che stanno contribuendo a dare una mano, incoraggia e supporta le parrocchie a mettere a disposizione eventuali canoniche non utilizzate per dare ospitalità ai rifugiati. Inoltre, suggerisce tre possibili modalità di aiuto al popolo ucraino. Innanzitutto, chi ha a disposizione una casa o un appartamento, o vuole condividere qualche stanza, può segnalare la propria disponibilità ai referenti foraniali di Caritas. In secondo luogo, fanno sapere dalla Caritas, “raccogliamo beni da consegnare attraverso i referenti della comunità ucraina presente a Vittorio Veneto e Conegliano, e tramite i progetti di Caritas Italiana. Cerchiamo medicinali (antibiotici, antidolorifici, calmanti, pomate per le ustioni, siringhe, garze, ecc.); detersivi e prodotti per l’igiene personale; pannolini, pannoloni, assorbenti; sacchi a pelo, coperte; viveri di pronto consumo (cibi pronti all’uso, spesso non c’è la possibilità di cucinare, quindi né pasta né riso)”.Infine, chi desidera può versare un’offerta sul conto corrente di Caritas Vittorio Veneto, specificando come causale “Emergenza Ucraina”.

La maggior parte del ricavato sarà devoluta a Caritas Italiana per i progetti in atto.

La rete Caritas in Ucraina ha allestito in Ucraina anche 5 Child Friendly Spaces, nell’ovest del Paese, per accogliere, accudire ed educare minori in fuga a causa della guerra. "Si compiono davvero le parole di Cristo: nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici. Vediamo che a vincere non è l'odio, ma l'amore. L'amore genera eroi, e l'odio genera dei criminali. Ecco perché incoraggio tutti voi a imparare ad amare in questo momento tragico. Non lasciamoci sopraffare dall'odio, non usiamo il suo linguaggio e le sue parole. Secondo la saggezza popolare, chi odia il nemico è già da lui sconfitto", ha detto ieri in un videomessaggio Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica, dalla città di Kyiv.

 

 

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