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Spei Satelles, la preghiera di Papa Francesco lanciata nello spazio

Il lavoro per la produzione del nanolibro |  | Vatican Media
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Il  nanolibro |  | Vatican Media
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Il  logo |  | Vatican Media
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Un libro lanciato nello spazio. Sembra l'inizio di un film di fantascienza, invece è un messaggio di evagelizzazione. Si chiama “Spei satelles”, in italiano “Custode di speranza" ed è un progetto "spaziale". Con un razzo che partirà dalla base di Vandemberg in California, andrà in orbita un piccolo satellite che porterà un libro in un formato di nanobook. Ma quale libro? Quel volume che raccoglie le immagini di Papa Francesco il 27 marzo 2020 in Piazza San Pietro. Solo, sul sagrato di una piazza San Pietro insolitamente silenziosa e bagnata da una pioggia intensa, pregava per ridare speranza a un mondo disorientato dalla pandemia.

Nel 2021, un anno dopo quell’evento, la Statio Orbis con le parole, le immagini e le meditazioni, anche dei giorni successivi, sono diventati una pubblicazione che nel 2022 è stata depositata presso la banca mondiale dei semi, nello Svalbard Seed Vault, come “seme di speranza”.

Nel 2023, quel seme di speranza volerà nello spazio in modalità del tutto inconsuete, per diffondere ulteriormente il suo messaggio universale.

Il nanosatellite, realizzato dagli studenti del laboratorio di Sistemi e tecnologie per la ricerca aerospaziale del Politecnico di Torino, sarà lanciato a giugno nello spazio. Il nanolibro è “una struttura di silicio di due millimetri di diametro, in cui sono presenti circa 6 milioni di nano fori, ognuno dei quali ha una dimensione inferiore a un millesimo di un diametro di un capello umano”.

Tecnologia e fede riunite anche in un logo che richiama le iniziali di Spei Satelles: le due lettere “S”, disposte in maniera speculare, indicano la complementarità di “terra” (la semicirconferenza inferiore) e “cielo” (la semicirconferenza superiore), oltre a segnare l’orbita del satellite attorno al nostro pianeta. Un'altra traccia orbitale più esterna, tratteggiata, composta da 59 linee tante quante i grani del rosario, unisce tre forme, a rappresentare le tre grandi realtà presenti in Piazza San Pietro la sera del 27 marzo 2020: la croce; la stella a 12 punte, a rappresentare la presenza della Vergine Maria; il triangolo più piccolo che richiama la figura del Santo Padre. I tre puntini che compaiono a scavalco della traccia orbitale più esterna sono segno della presenza della Trinità, come pure il triplice annuncio della passione, morte e risurrezione nei Vangeli sinottici, messaggio che dona speranza all’umanità.

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