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Santa Dulce Lopes, l’Angelo buono di Bahia

Oggi la Chiesa celebra Santa Dulce Lopes, l'Angelo buono di Bahia. Soleva dire: “L’amore supera tutti gli ostacoli, tutti i sacrifici. Per quanto possiamo fare, tutto è poco di fronte a quello che Dio può fare per noi”

Dulce Lopes Pontes. |  | Obras Sociais de Irmã Dulce/Divulgação Dulce Lopes Pontes. | | Obras Sociais de Irmã Dulce/Divulgação

La santa brasiliana Dulce Lopes Pontes è stata canonizzata da Papa Francesco il 13 Ottobre del 2019. Suor Dulce fondò l'unione dei lavoratori di San Francesco, un movimento cristiano di operai a Bahia. Iniziò poi ad accogliere persone malate in case abbandonate in un'isola di Salvador da Bahia. La sua vita fu interamente al servizio degli altri.

Il suo nome di battesimo era Maria Rita. Nacque nel 1914, e aveva sei anni quando sua madre morì e le zie si incaricarono della sua educazione. A 13 anni una di loro la portò a conoscere le zone più povere della sua città, fatto che risvegliò in lei una grande sensibilità. A 18 anni entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio, dove iniziò ad essere chiamata Dulce.

La vita di Suor Dulce fu riservata ai bisogni dei poveri. Nel suo paese venne soprannominata l’”Angelo di Bahia”. La religiosa trasferì la struttura di accoglienza in un ex mercato del pesce, ma il Comune la costrinse ad abbandonare quel luogo. L'unico posto in cui poteva accogliere più di 70 persone che avevano bisogno di assistenza medica era il pollaio del convento in cui viveva, che si trasformò rapidamente in un ospedale improvvisato.

Iniziò così la storia di un'altra delle sue fondazioni: l'ospedale Sant'Antonio, che venne inaugurato ufficialmente nel maggio 1959 con 150 posti letto. Attualmente riceve 3.000 pazienti al giorno.

Oggi le sue fondazioni sono note con il nome di Opere Sociali di Suor Dulce (Obras Sociais Irmã Dulce, OSID). Funzionano come un'entità privata di carità sotto le leggi brasiliane, sono accreditate dallo Stato federale e registrate dal Consiglio Nazionale del Benessere e dal Ministero dell'Educazione.

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“L'amore supera tutti gli ostacoli, tutti i sacrifici. Per quanto possiamo fare, tutto è poco di fronte a quello che Dio può fare per noi”, diceva suor Dulce. Tra la fine degli anni quaranta e gli anni cinquanta avviò tutta una serie di iniziative a favore dei poveri e dei diseredati tanto da essere candidata al Nobel per la pace.