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Terremoto in Croazia, Papa Francesco prega per le vittime. La CEI stanzia 500 mila euro

Al termine dell’udienza generale, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero alle vittime del devastante terremoto che ha colpito la Croazia ieri

Terremoto in Croazia | Soccorsi all'opera nella diocesi di Sisak, in Croazia, dopo il terremoto del 29 dicembre 2020 | Diocesi di Sisak Terremoto in Croazia | Soccorsi all'opera nella diocesi di Sisak, in Croazia, dopo il terremoto del 29 dicembre 2020 | Diocesi di Sisak

La cattedrale danneggiata, diverse chiese distrutte, uno scenario da apocalisse nella cittadina di Petrinja e, soprattutto, sette vittime finora riconosciute (ma il bilancio è destinato a salire): il terremoto che ha colpito la Croazia ieri, con epicentro a una cinquantina chilometri a sud di Zagabria, ha avuto effetti devastanti. Papa Francesco non ha fatto mancare il suo sostegno in un appello al termine dell’udienza generale, mentre la CEI ha comunicato di aver stanziato 500 mila euro per gli aiuti. 

“Ieri – ha detto il Papa – “un terremoto ha provocato vittime e danni ingenti in Croazia. Esprimo vicinanza alle vittime e prego in particolare per quanti hanno perso la vita. Auspico che le autorità del Paese possano presto alleviare le sofferenze della cara popolazione croata”.

È il secondo terremoto che colpisce la Croazia, dopo quello di Zagabria del 22 marzo che ha danneggiato la cattedrale. Il Cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, ha subito inviato un messaggio di sostegno alle vittime del terremoto, e determinato lo stanziamento urgente di aiuti per la diocesi di Sisak, da distribuire attraverso la Caritas dell’arcidiocesi di Zagabria e quella dell’arcidiocesi di Sisak.

Il vescovo Vlado Kosic di Sisak ha proclamato per oggi e domani due giornate di digiuno e preghiera per quello che definisce “un grande male”.

“Esprimendo le condoglianze alle famiglie delle vittime – scrive il vescovo Kosic in un messaggio pubblicato sul sito della diocesi - preghiamo per i morti! Inoltre, molti dei nostri sono rimasti senza casa e vivono nella paura di nuovi terremoti, la demolizione e la distruzione delle loro proprietà, l'unica casa che hanno”. 

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Il vescovo ha poi notato: “Abbiamo perso la cattedrale e una dozzina di altre chiese, senza contare le cappelle, che sono state distrutte dal terremoto, mentre molte sono state gravemente danneggiate. Preghiamo per avere la forza di sopportare tutto fedelmente e che in questa tragedia rimaniamo tutti coraggiosi e solidali”. 

La diocesi di Sisak, suffraganea di Zagabria, è divisa in 74 parrocchie e ha una popolazione cattolica di 167 mila persone (l’88,3 per cento degli abitanti).

Nella tarda mattinata, la Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di stanziare 500 mila euro dai fondi 8 per mille per gli aiuti. 

Si legge in una nota della presidenza CEI che "dopo le scosse di ieri, 29 dicembre, la terra ha continuato a tremare nelle prime ore di questa mattina, provocando ulteriori danni alle infrastrutture e alle abitazioni rese già fragili dalla sequenza di terremoti degli ultimi mesi. Il bilancio finora è di almeno sette morti e decine di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni".

Caritas Italiana mette in luce che "c’è molta preoccupazione per i danni che questo terremoto potrebbe avere sulla popolazione, dal momento che si tratta di una zona densamente popolata: la città di Zagabria e le sue aree periferiche contano 1 milione di abitanti. La Croazia si trovava già in una problematica situazione a causa della pandemia, che aveva costretto il Paese a un lockdown a partire da fine novembre, con oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti”.

La presidenza CEI sottolinea che le informazioni sono confuse, anche perché sono saltati collegamenti telefonici ed elettrici e "al momento risultano devastate ampie zone di Petrinje e della vicina città di Sisak, molti danni sono segnalati a Zagabria nelle case e in strutture pubbliche: ospedali, asili, case di riposo, ministeri. Vari edifici religiosi risultano gravemente danneggiati, in particolare nell’arcidiocesi di Zagabria e nella diocesi di Sisak".

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Oltre al cordoglio e alla vicinanza alla popolazione croata, la Chiesa che è in Italia ha stanziato i 500 mila euro destinati "attraverso Caritas Italiana, a far fronte ai beni di prima necessità: cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari, alloggi temporanei. Intanto, Caritas Italiana continua a seguire con apprensione l’evolversi della situazione e ha intensificato i contatti con Caritas Croazia".

articolo aggiornato alle 14.10 con la notizia dello stanziamento dei fondi della CEI