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Ucraina, Papa Francesco scrive ai vescovi: “Il mondo cerca la vicinanza divina”

Il Papa ha inviato un messaggio ai vescovi di rito latino e bizantino di ucraina, che si sono riuniti per gli esercizi spirituali dal 23 al 26 novembre

Papa Francesco, Chiesa Greco Cattolica Ucraina | Papa Francesco incontra i vescovi del sinodo greco cattolico ucraino, settembre 2019 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Chiesa Greco Cattolica Ucraina | Papa Francesco incontra i vescovi del sinodo greco cattolico ucraino, settembre 2019 | Vatican Media / ACI Group

In un messaggio inviato ai vescovi ucraini in occasione dei loro esercizi spirituali annuali, Papa Francesco ha voluto sottolineare che “il mondo cerca, anche inconsapevolmente, la vicinanza divina”.

La lettera del Papa è stata inviata lo scorso 20 novembre, inoltrata ai vescovi attraverso la nunziatura apostolica, e resa pubblica oggi da un comunicato della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Gli esercizi spirituali coinvolgono tutti i vescovi di ucraina, sia quelli di rito latino che quelli di rito bizantino, e rappresentano un particolare momento di unità nazionale. Da considerare che Papa Francesco ha mostrato vicinanza a tutte le componenti della Chiesa cattolica in Ucraina: dopo la Colletta Straordinaria per l’Ucraina lanciata nel 2017, il Papa ha convocato un un incontro interdicasteriale con il Sinodo permanente e i metropoliti della Chiesa greco-cattolica ucraina nel luglio 2019 e inviato quest’anno il Cardinale Konrad Krajewski, suo Elemosiniere, a fare visita alle strutture di carità della Chiesa Cattolica di rito latino.

Nella sua lettera, il Papa ha voluto esprimere la sua particolare vicinanza ai presuli ucraini “nel contesto delle molte difficoltà attuali che sta attraversando il vostro amato Paese” e ha ricordato loro che “la vicinanza a Dio deve precedere e animare ogni vostra azione. Da questa vicinanza a Dio scaturisce anche la vicinanza al popolo affidato alle vostre cure”.

“Gesù – scrive ancora Papa Francesco – ama accostarsi ai suoi fratelli per mezzo nostro, per mezzo delle nostre mani, delle nostre parole e del nostro cuore”. Per questo, “pur nella nostra povertà, sta a noi far sì che nessuno avverta Dio come lontano, che nessuno prenda Dio a pretesto per alzare muri, abbattere ponti e seminare odio”.

Papa Francesco conclude che “il nostro compito consiste nell’annunciare con la vita una misura di un amore senza misura, che non guarda al proprio utile, ma all’orizzonte sconfinato della misericordia di Dio”.

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