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Ucraini in Italia, intronizzato il primo esarca per i fedeli di rito bizantino

Il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha assistito alla celebrazione e ha intronizzato il vescovo

Vescovo Lachovicz | Il vescovo Lachovicz, esarca apostolico per l'esarcato dei fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, con il vescovo Milan, l'arcivescovo Bilik, e il Cardinale Leonardo Sandri, San Sergio e Bacco, Roma, 1 dicembre 2020 | Oriente Cattolico Vescovo Lachovicz | Il vescovo Lachovicz, esarca apostolico per l'esarcato dei fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, con il vescovo Milan, l'arcivescovo Bilik, e il Cardinale Leonardo Sandri, San Sergio e Bacco, Roma, 1 dicembre 2020 | Oriente Cattolico

È con l’invito ad essere “Axios” (Santo) tra i sacerdoti e i fedeli che il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha intronizzato l'1 dicembre il vescovo Dionisio Lachovicz come primo esarca apostolico dell’esarcato apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino in Italia.

Si tratta di un momento importante per la comunità greco-cattolica ucraina in Italia. Il vescovo Lachovicz aveva servito come visitatore apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino in Italia dal 2009. Una figura necessaria, dato il crescente numero di fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, che si sono diffusi in Italia a partire dagli anni Novanta, quando la penisola è stata interessata dal fenomeno migratorio generato dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Al momento, i fedeli cattolici ucraini rito bizantino sono 70 mila in Italia, suddivisi in 145 comunità assistite da 62 sacerdoti. L’esarcato è stato eretto da Papa Francesco l’11 luglio 2019, e inizialmente era stato nominato il Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, come amministratore apostolico sede vacante. In quel periodo, Lachovicz era stato delegato ad omnia per l’esarcato, ed era stato nominato esarca da Papa Francesco lo scorso 24 ottobre.

La celebrazione di intronizzazione si è tenuta nella chiesa dei Santi Sergio e Bacco a Roma, che è anche la sede dell’esarcato. Con il vescovo Lachovicz, hanno concelebrato il vescovo Yosif Milan come delegato di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, e l’arcivescovo Ireinej Bilik, canonico della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, e altri sacerdoti.

Hanno assistito alla celebrazione il Cardinale Leonardo Sandri e l’arcivescovo Demetrio Gallaro, segretario della Congregazione per le Chiese Orientali. Il vicariato di Roma era rappresentato dal vescovo ausiliare Paolo Selvadagi.

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Al termine della Divina Liturgia, sono state lette le bolle pontificie della erezione dell’esarcato e della nomina del vescovo Lachovicz, e quindi il vescovo Milan ha letto il messaggio gratulatorio di Sua Beatitudine Shevchuk. Questi ha ripercorso le tappi della presenza ucraina in Italia.

Infine, il Cardinale Sandri ha ricordato, in un breve discorso, il senso dell’invocazione “axios”.

“L’augurio in questo giorno – ha detto il cardinale - è quello che tu possa come Esarca vivere la triplice dimensione della comunione che ho poco sopra ricordato: anzitutto quella con i confratelli nell’Episcopato, non solo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina a cominciare dal Pater et Caput Sua Beatitudine Sviatoslav, ma anche con l’episcopato italiano, al cui interno sei pienamente inserito”.

Quindi, il cardinale ha invitato il vescovo Lachovicz ad essere “axios” tra i fedeli di rito bizantino, ma anche “axios” in mezzo ai sacerdoti “senza i quali l’opera del vescovo è come dimezzata”, e axios in mezzo ai fedeli cattolici ucraini di rito bizantino, “alcuni dei quali vivono una esperienza temporanea di presenza e di lavoro in Italia certo, mentre la maggior parte ha eletto dimora stabile in questa antica nazione di tradizione cristiana”.

Il cardinale ha quindi ricordato che, pur rispettando le tradizioni della patria, la comunità greco cattolica ucraina deve essere “pienamente inserita in una società non come ospiti o stranieri, ma come fratelli”.

In particolare, ha chiesto che “la celebrazione della Pasqua, ora che siete una circoscrizione ecclesiastica dell’Italia, sia un segno concreto di una adesione al nuovo tessuto ecclesiale in cui siete a tutti gli effetti inseriti, e pertanto possa essere vissuta in comunione di tempi con i fratelli della chiesa latina, romana ed ambrosiana, in Italia”. I greco cattolici ucraini, infatti, seguono il calendario giuliano, e il giorno di Pasqua non coincide, se non in alcuni casi.

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Il vescovo Lachoviz è un basiliano nato in Brasile nel 1946, sacedote dal 1972, ha aiutato a ricostituire i curricula di teologia e filosofia in Ucraina dal 1991 al 1996, e dal 1996 al 2004 è stato superiore dell’Ordine Basiliano di San Giosafat, con sede a Roma. Vescovo dal 2005, capo dell’amministrazione patriarcale del vescovo di Kiev-Halicy fino al 2008, è stato visitatore apostolico per gli ucraini in Italia e in Spagna dal 2009 al 2016, mentre dal 2017 cura solo gli ucraini in Italia.